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Chi la fa

di Marco Peroni

Uno dei custodi del centro sportivo bianconero di Vinovo è stato filmato con una telecamera dei Carabinieri mentre svuotava il magazzino, succhiando capi...

Redazione Toro News

di Marco Peroni

Uno dei custodi del centro sportivo bianconero di Vinovo è stato filmato con una telecamera dei Carabinieri mentre svuotava il magazzino, succhiando capi d’abbigliamento come un’aspira polvere con un striscia di coca. Pare avesse già fatto fuori migliaia di magliette e che avesse già un discreto giro di “clienti” che si moltiplicavano al suo cellulare. Non è mai bello essere derubati e noi, anche quest’anno, ne sappiamo qualcosa. La società bianconera è stata danneggiata per migliaia di euro, si è trovata senza materiale e nell’impossibilità di equipaggiare i giocatori. C’è anche una componente psicologica non trascurabile, uno shockpiù o meno grande, quando si subisce un furto. Due, tre settimane fa – ad esempio – un coglione è entrato nella case dei miei genitori facendosi strada attraverso due portoncini con un piede di porco: ha portato via l’unica cosa di valore che c’era, cioè un paio di orecchini d’oro e un vecchio anello, ma ha “profanato” il nostro mondo lasciando tutto sottosopra, i cassetti aperti, i vestiti per terra, i libri pure.Comunque, tornando ai fatti di Vinovo, tutto si è risolto nel migliore dei modi: il ladro è stato intercettato e catturato, il maltolto restituito velocemente e il buon esempio dato a tutti. Infine, cosa nient'affatto trascurabile, alla società bianconera non toccherà nemmeno di sorbire in futuro gli sproloqui del furfante, che difficilmente se andrà in giro a raccontare che lui i soldi ce li aveva già prima ("non stavo mica bene grazie ai furti!"), non si lamenterà del fatto che ci sono tanti altri custodi che fregano la roba ("perché mai devo finire dentro solo io?") e non pubblicherà nemmeno libri dedicato a presunti “calci nel cuore”. Probabilmente pagherà in silenzio, come è giusto che sia, cogliendo semplicemente l’occasione per migliorare.

Un abbraccio a tutti, Marco