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E’ arrivata la scossa!

di Stefano Brugnoli

Come lo scorso anno se il primo cambio non aveva dato i frutti sperati il secondo è iniziato con una roboante vittoria. Presto per dire se il Torino è guarito però ci si...

Redazione Toro News

di Stefano Brugnoli

Come lo scorso anno se il primo cambio non aveva dato i frutti sperati il secondo è iniziato con una roboante vittoria. Presto per dire se il Torino è guarito però ci si può augurare che come un anno fa si facciano più punti degli altri nel mini torneo di partite che si sono disputate dal secondo cambio sulla panchina fino al termine del campionato.Oggi, a differenza di altre volte, gli episodi hanno detto giusto per il Toro che però è sceso in campo con uno spirito di squadra diverso rispetto a molte, troppe, partite della stagione; spirito di squadra che è rimasto per tutti i novanta minuti cosa che in passato accadeva poche volte perché i cali di tensione e di amalgama purtroppo erano all’ordine del giorno.È da questo spirito di gruppo, più che dal risultato, che si possono trarre degli auspici positivi per il futuro. Il Toro del Lerda 2 ha iniziato col piede giusto, grazie anche ai quei benedetti cross che prima Gasbarroni e poi Zavagno hanno saputo mettere brillantemente (soprattutto il secondo) in area per la testa di Bianchi che li ha trsformati in gol dopo quattro giornate di assenza dal tabellino.Il Toro di Lerda e Bianchi insieme, come si è visto in occasione della seconda esultanza e del saluto amichevole al momento della sostituzione, può riuscire nell’impresa di ridare significato alla stagione fino a qua deludente.Abile il tecnico, fors’anche per l’assenza di alternative, a schierare un Toro che sapesse valorizzare le caratteristiche del suo capitano lasciando più ad Antenucci il compito di fare raccordo tra i reparti. Rimango dell’idea che le caratteristiche del capitano non siano del tutto confacenti al gioco che ha in testa il mister, gioco fatto di scambi veloci e di inserimenti dei tre giocatori offensivi grazie ai movimenti senza palla e alle sponde della prima punta. Bianchi non ha queste caratteristiche ne ha altre ma con Antenucci a fianco che può fare questo gioco si possono creare diverse soluzioni sia per inserimenti che per i cross. Cross che soprattutto quando arrivano dalla sinistra Bianchi riesce spesso ad insaccare puntando il primo palo per poi andare a colpire alle spalle del marcatore ormai fuori posizione, non ho il tempo per avvalorare con i numeri questa mia tesi, ma ripercorrendo velocemente nella mente i gol di testa fatti da Bianchi in questi primi tre anni mi viene da dire che siano di gran lunga in numero maggiore quelli fatti su cross dalla sinistra, rispetto a quelli fatti sui cross dalla fascia opposta. Lascio ai validi colleghi della redazione il compito di confermare (o smentire) questa mia affermazione.Tra gli episodi che hanno detto buono al Torino c’è stata l’assenza di Cairo dallo stadio, se ricordate bene i dieci risultati utili consecutivi il Torino nel girone di andata li colse con il presidente a seguire le partite davanti alla tv.Ma sopratutto ha detto buono al Torino uno spirito battagliero come poche volte si è visto quest’anno, una umiltà che sicuramente è e sarà più redditizia della presunzione che spesso si era notata nelle partite precedenti. La squadra granata come dice il mister vale molto di più della classifica che occupa e se è attardata è solo colpa di un approccio alle partite fino ad ora spesso sbagliato. Si spera che la lezione sia stata capita e imparata e se il Toro metterà in campo lo stesso ardore agonistico delle concorrenti (vedi l’Ascoli che ha mollato solo dopo il quarto gol subito mentre i granata in precedenza spesso alzavano bandiera bianca una volta sotto di due reti), il suo tasso tecnico migliore farà la differenza.

(foto M.Dreosti)