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Il Torino, Giagnoni e il 1971/72

A volte basta poco, per non per entrare nella Leggenda. Un paio di arbitraggi sfavorevoli e non si passa neanche alla Storia, magari. Tutti noi amiamo il Torino Campione d'Italia del 1976, vincente e dal gioco spettacolare. Tutti noi conosciamo...

Diego Piovano

A volte basta poco, per non per entrare nella Leggenda. Un paio di arbitraggi sfavorevoli e non si passa neanche alla Storia, magari. Tutti noi amiamo il Torino Campione d'Italia del 1976, vincente e dal gioco spettacolare. Tutti noi conosciamo a memoria i nomi di quei formidabili calciatori e di Mister Gigi Radice. C'è chi dice (e io sono sicuramente tra questi) che pochi anni prima, però, un'altra nostra squadra avrebbe meritato di vincere lo Scudetto: si tratta del Torino 1971/72. All'interno della rosa di questo formidabile Toro ci sono molti giocatori famosissimi ma, altrettanti, sono conosciuti solo da chi ha i capelli bianchi o ha passato ore e ore a leggere testi sacri. Se questi ragazzi poco famosi non fossero stati derubati, sono convinto che anche molti ragazzini di oggi li saprebbero riconoscere. Una parte dello squadrone del 1976 è nata sulle fondamenta di questo gagliardo manipolo di tosti, l'ha detto anche Radix.

Bene. Se sapete già tutto sulla sfortunata vicenda del 1971/72 e sui suoi protagonisti, fate un viaggetto nostalgico insieme a me. Se non ne sapete un emerito tubo, al contrario: dai! Questa è l'occasione per colmare la lacuna. La gente deve sapere. La gente deve sapere chi sono loro e io glielo dico (quasi una citazione).

Il Torino 1971/72 non sviluppa lo spettacolare gioco proiettato nel futuro del Torino 1975/76, ma è ben organizzato, ordinato, fantasioso e composto da uno zoccolo duro di rognosissimi guerrieri con apprezzabili qualità calcistiche, supportato da alcuni giovani un po' sfrontati e dotati di grande talento. Il girone di ritorno torinista, poi, è strepitoso: il Toro si supera, gioca benissimo, si spinge oltre il suo potenziale, sfruttando anche le difficoltà della juve priva del fortissimo Bettega (questo va detto).

Ricordiamoli con affetto. I giocatori schierati da Giagnoni nel corso del Campionato sono:

i portieri:Luciano Castellini, il mitico "Giaguaro" o "Castello" (24 presenze)Franco "Jerry" Sattolo (7)

i difensori:Angelo Cereser detto "Trincea" (29)Natalino Fossati (30 presenze e 1 gol segnato)Marino Lombardo (13)Roberto Mozzini (15)Giorgio Puia, il grande "Penna Bianca" (5)Luciano Zecchini (sì, quello della celebre scritta "Aborto libero, Zecchini stopper"), 29 presenze

Alcuni giovani completano la rosa, pur senza entrare in campo: Arnaldo Crema (niente a che vedere con il famoso "Baffo" televisivo Roberto da Crema), Roberto Ninni, Gianfranco Della Donna, Sergio Taddei, Mario Barbaresi e il terzo portiere Gian Nicola Pinotti, che ci ha lasciato un anno fa.

Ve la faccio quasi breve: la Curva Maratona è già molto cazzuta, il Toro è in piena corsa per lo Scudetto, la juve, le milanesi, il Cagliari di Gigi Riva sono rivali temibili, ma il manipolo di manigoldi giagnoniani sembra essere in grado di prevalere; alcuni giornalisti torinesi, però, già sanno e dicono ai nostri: "Ma, ragazzi, veramente pensate di poter vincere lo Scudetto? Rassegnatevi, non potrete vincere, mai! Quest’anno tocca alla juventus!".

Ah, dicevo del 1971/72. Il TORO non vince lo Scudetto, ma i giocatori Granata di quella stagione sono Campioni, come quelli del 1976. Punto.

La dedica? Per Giagnoni, ma certo. Buon Compleanno! Wooofff!