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Ag. Zaccagno: “Vedrete quanto è forte. Il Toro lo stima, ma lui deve giocare”

Esclusiva / Il portiere di proprietà granata è sensazionale ai Mondiali Under 20. Il procuratore Michele Puglisi: "Più gioca e più dimostra le sue qualità"

Gianluca Sartori

Il Mondiale del rilancio: dopo una stagione con poco spazio alla Pro Vercelli (solo 3 gare tra campionato e Coppa Italia, proprio contro il Torino nel terzo turno dell'agosto 2016), Andrea Zaccagno sta rivalutando se stesso e la sua stagione, con grandi prestazioni nella manifestazione iridata dedicata alla categoria Under 20, in Corea del Sud. E' di ieri l'affermazione dei ragazzi di Alberigo Evani, che hanno superato per 3-2 lo Zambia dopo i tempi supplementari per qualificarsi in semifinale (appuntamento contro l'Inghilterra, giovedì 8 giugno alle ore 13 italiane), la prima nella storia azzurra. E il portiere degli azzurrini è proprio Zaccagno, classe 1997, proprietà Toro, già campione d'Italia con la Primavera di Moreno Longo: per lui grandi prestazioni e parate che stanno attirando l'attenzione. Ne abbiamo parlato con il suo procuratore, Michele Puglisi.

Signor Puglisi, per Andrea è un Mondiale da protagonista che arriva dopo una stagione da secondo alla Pro Vercelli: non vi aspettavate più spazio agli ordini di Moreno Longo?

"La scelta Pro Vercelli è stata fatta con l'intento di mettersi a disposizione di una squadra di Serie B, al primo anno da professionista, e giocarsi le proprie carte. Abbiamo trovato davanti Provedel, un bravissimo portiere che ha dato garanzie, e giustamente ha giocato lui per quasi tutte le partite. E' stato un bene per la Pro Vercelli avere un portiere così e Andrea come secondo, in modo da non forzare troppo il suo esordio. Bisogna avere pazienza, Andrea è stato anche sfortunato perchè la Serie B di quest'anno è stata più competitiva e, con gli stessi punti, negli anni passati la Pro Vercelli si sarebbe salvata prima e Andrea avrebbe potuto giocare di più. Comunque è stato un anno prezioso anche così: è stato in un gruppo importante e ha imparato cosa vuol dire lottare e soffrire, e soprattutto ha lavorato tantissimo dal punto di vista fisico, il che sta risultando molto utile".

Già: ai tempi del Toro, c'era chi riteneva Zaccagno un bravissimo portiere, ma con qualche lacuna dal punto di vista dell'altezza.

"Secondo me è un giudizio superficiale. Dico che Andrea ha caratteristiche fisiche che gli permetteranno di fare il portiere ad altissimi livelli e in ogni caso quest'anno ha svolto un lavoro mirato che gli ha permesso di irrobustirsi molto. Vogliamo parlare della qualità nei piedi? Roba che ho visto in pochi altri portieri..."

Un anno fa, ai Mondiali Under 19, non era titolare ma oggi ha saputo superare la concorrenza di Plizzari e Perisan, approfittando del fatto che Meret è stato aggregato nell'Under 21.

"Sì, lui comunque è sempre stato nel giro azzurro e si è sempre fatto trovare pronto nelle tante partite che ha giocato, anche nelle nazionali inferiori. In questo torneo Evani ha creato una squadra importante, con la giusta alchimia. Possono andare ancora più lontano, bravi loro".

Ora testa al Mondiale, dopo occorrerà pensare al futuro. Che cosa aspetta Zaccagno?

"L'obiettivo è trovare uno spazio importante ovunque si decida di andare. Il Torino lo stima e lo segue, ma onestamente lui ha bisogno di giocare perchè lui più gioca e più fa vedere le sue qualità. Per cui si ragionerà insieme su una destinazione che gli garantirà, la prossima stagione, di giocare tante partite. Sono convinto del fatto che, appena avrà spazio, ne farà vedere delle belle".