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Bilancio Torino 2015 – L’affare Zappacosta, tra spese e possibili plusvalenze

Lorenzo Bonansea

"Tuttavia, la presunta offerta emiliana permetterebbe già così com'è al Torino di ottenere una minima plusvalenza, considerate le reali cifre dell'affare di un estate fa, ma Cairo, oltre a non avere la necessità di fare cassa visto il bilancio in attivo, non ha nemmeno la volontà di svendere un proprio pezzo pregiato, anzi pregiatissimo. Zappacosta, infatti, è stato sì acquistato per 4 milioni la scorsa estate, ma - se valorizzato e fatto giocare con continuità - può arrivare a valere almeno il doppio. E per 8-9 milioni, allora, si potrebbe anche ragionare, ma con tutta probabilità non quest'anno. ll club di Cairo, infatti, non ha alcuna fretta in questo senso, anzi. Il Toro si nutre sì di plusvalenze per fare mercato, ma accettare la presunta offerta del Sassuolo per Zappacosta sarebbe un controsenso sia dal punto di vista della politica di Cairo, sia da quella più strettamente di campo, che vuole il Torino in continua crescita per quanto riguarda la qualità della rosa.

"Davide Zappacosta è uno dei valori più splendenti del roster a disposizione di Mihajlovic, e svenderlo per 5 o 6 milioni è l’ultima delle cose che ha intenzione di mettere in atto la società granata in questa finestra di calciomercato estiva. Per il bene della squadra, prima di tutto.

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