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Delio Rossi: “Ljajic da quel giorno è maturato tanto. Ha bisogno di sentirsi amato”

Manolo Chirico

Sempre gentile e pacato nei modi, ma soprattutto lucido nelle analisi. La nostra chiacchierata con il tecnico parte da quello che da anni è il suo habitat naturale: la panchina. Ventura in Nazionale e Mihajlovic al Toro, un cambio netto in casa granata ma allo stesso tempo all'insegna della continuità. "Per Ventura arriva il classico coronamento della carriera - afferma Delio Rossi - un traguardo prestigioso. Lui era giù su una panchina importante, quella del Toro, dove ha raggiunto risultati consistenti e che forse dopo 5 anni non gli dava più gli stessi stimoli. Ora potrà cimentarsi con nuove e grandi sfide e più in generale, credetemi, per qualunque tecnico italiano la panchina Azzurra è speciale. Non si può dire di no".  

Da Ventura a Mihajlovic: "Sinisa rappresenta molto probabilmente la scelta giusta per il Toro e la panchina granata è la miglior opzione per lui. La classica soluzione perfetta per entrambi. Lui parte dal presupposto di essere una piazza importante, caratterizzata da una storia e una tradizione uniche al mondo. Al Milan non è andata bene ma occorre fare diverse riflessioni - commenta l'ex tecnico del Bologna - Noi allenatori innanzitutto non siamo tutti uguali. Ci sono i maestri di calcio, i gestori di gruppo come era Capello e poi sono gli allenatori puri. Detto ciò la differenza la fa sempre la società che deve essere in grado di mettere il tecnico nelle giuste condizioni. E allora facciamoci delle domande, come mai tutti quelli che vanno al Milan fanno sempre male, mentre tutti quelli che vanno Chievo piuttosto che all'Empoli fan sempre tutti bene? Lo stesso Sacchi, maestro di calcio, se non avesse avuto quel Milan, quella società alle spalle in quel momento storico, probabilmente sarebbe finito nel dimenticatoio..."