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Il mercato del Torino è fermo a zero. Ma stavolta non è uno scandalo

Editoriale / Per la prima volta nell'era Cairo, nessun acquisto a gennaio: Mazzarri è stato il primo a consigliare prudenza alla società sul mercato

Gianluca Sartori

"Un mercato di gennaio senza acquisti. Un unicum nell'era Cairo, che di per sè non aveva mai visto sessioni invernali così scoppiettanti. Zero acquisti, già: perchè Vitalie Damascan è un colpo per il futuro, un ragazzo che chissà quando sarà pronto per giocare nel Torino, e che in ogni caso non si è potuto ancora tesserare per la mancanza del passaporto comunitario. Per il resto, solo operazioni in uscita: rosa sfoltita con le partenze degli esuberi Gustafson, Sadiq, De Luca e Boyè. Operazioni che certamente non hanno indebolito il Toro, visto il loro contributo nella stagione in corso.

"Immaginiamo il giramento di scatole del tifoso granata, nel leggere il tabellone di mercato alla voce acquisti desolatamente vuoto. Ma stavolta la strategia (o meglio, non-strategia) della società granata è comprensibile. Vi avevamo anticipato - era il 10 gennaio - che non c'era da aspettarsi granchè, da questo mese di gennaio del Torino. In cui ha influito molto il cambio dell'allenatore, arrivato il 4 del mese, ossia praticamente a mercato in corsa. Da Mihajlovic a Mazzarri le cose sono cambiate: il precedente tecnico aveva delle idee, l'allenatore nuovo ne ha altre. In primis, l'esigenza di valutare e conoscere al meglio i giocatori che si è ritrovato in mano. "Un conto è guardare i giocatori in tv, un altro allenarli". Mazzarri è stato il primo a consigliare prudenza alla società sul mercato.

"Il Torino ha poi davvero tutte queste necessità tecniche? Numericamente la rosa è completa in ogni reparto, eccetto che a centrocampo: cinque mediani puri rischiano di essere pochi, ma - incrociando le dita per la salute di Obi - Ansaldi ha dimostrato di potersi adattare da mezzala. Donsah sarebbe stato un bel colpo di prospettiva, ma non è certo un giocatore che vince le partite da solo, e poi chi è poco convinto del Torino è giusto che stia dove è. Per il resto, quattro uomini di fascia, cinque difensori centrali; sei attaccanti, che sono sufficienti per tre posti, figuriamoci per due. Il vice-Belotti? A quanto pare lo può fare Niang, due reti in tre partite con Mazzarri. Se il tecnico vorrà e saprà recuperare Ljajic, il reparto offensivo può considerarsi idoneo. Qualitativamente, siamo convinti che con il recupero di tutti gli infortunati il Torino possa essere competitivo così.

"E dunque, in un mercato di gennaio mai come quest'anno di vacche magre per quasi tutte le società di Serie A - tra le squadre in corsa per l'Europa League (qui il tabellone della Serie A), è cambiato poco o nulla - il Torino resta immobile. Ma stavolta non è uno scandalo. Il campo, unico giudice insindacabile, dirà se è questa la verità.