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Maksimovic ancora assente: il Torino pensa al da farsi

Il caso / Il difensore serbo stamattina non si è presentato all’allenamento. Cairo e Petrachi preferirebbero cederlo all’estero

Gianluca Sartori

"Nikola Maksimovic ancora assente: il difensore serbo, come verificato dalla nostra redazione,non si è visto alla Sisport per l’allenamento che era stato fissato per oggi da Sinisa Mihajlovic. Nei piani del tecnico avrebbero dovuto lavorare solo lui – oltre agli infortunati che procedono col lavoro personalizzato – ma il ragazzo non sembra avere l’intenzione di fare un passo indietro, ritenendo conclusa la sua esperienza al Torino.

"Le ragioni che stanno alla base del comportamento del difensore sono semplici: il ragazzo si sente tradito dalla società granata, che non starebbe rispettando il patto della scorsa estate, quando – sotto l’assalto del Napoli che già allora era prepotente – si concordò la permanenza per un’altra stagione, per poi arrivare alla cessione e mettere a frutto una plusvalenza ancora maggiore questa estate. Il muro alzato dalla società granata ha indispettito il giocatore, che ora ha assunto questo atteggiamento riottoso per costringere il club a metterlo sul mercato.

"Una vera e propria patata bollente per il Torino, quindi, e anche inaspettata, se è vero che solo alle 15.30 di venerdì Mihajlovic si era presentato in conferenza stampa dicendo che con Maksimovic era tutto in ordine e che sarebbe partito dal primo minuto in Coppa Italia. Adesso il club granata si trova nella non comodissima situazione di dover decidere il da farsi. La soluzione preferita del presidente sarebbe la cessione all’estero: Chelsea e Siviglia sono sempre interessate al giocatore e presto potrebbero essere riallacciati i contatti, in special modo con i londinesi. Anche perchè il Napoli, sia la scorsa estate sia oggi, ha proceduto in un modo che non è piaciuto al Torino, accordandosi prima col giocatore per poi fare pressing insieme sui granata.

"La soluzione preferita di Maksimovic sarebbe invece la cessione al Napoli, con cui ha già un accordo di massima: la Champions League e il ruolo da titolare prospettatogli da Giuntoli sono un richiamo forte. In mezzo, la soluzione del muro contro muro e l’allontanamento del giocatore fuori rosa: e la causa per inadempimento contrattuale, a questo punto, non è da escludere. Di certo, perde sempre più terreno l’ipotesi del rinnovo contrattuale con adeguamento dell’ingaggio. Da via Arcivescovado non sembrano propensi a sacrifici nei confronti di chi si renda protagonista di insubordinazioni del genere.