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Valerio Mantovani: “Il Toro? Emozioni che restano, a prescindere da tutto…”

Esclusiva TN / Il capitano dell'ultima Primavera si ritrova senza contratto: "Non mi aspettavo di restare svincolato, ma il calcio è questo. Grazie ai tifosi granata: mi hanno trasmesso passione vera"

Gianluca Sartori

"Tre stagioni da protagonista nelle giovanili del Torino, due Scudetti vinti (Berretti 2014, Primavera 2015) e una fascia da capitano portata con molto onore: Valerio Mantovani, difensore romano classe 1996, è stato uno dei giocatori più rappresentativi del vivaio granata e oggi si ritrova svincolato, visto che - come vi avevamo anticipato - il Torino ha rinunciato ad esercitare il diritto di proporgli un contratto da professionista entro il termine del 30 giugno.Lo abbiamo intercettato per chiedergli le sue sensazioni in questo momento particolare della sua carriera, tra passato, presente e futuro.

"Valerio Mantovani, innanzitutto come sta?

""Bene, grazie. Sono sereno e motivato a proseguire nel migliore dei modi il mio cammino, anche se un po' di dispiacere c'è, inutile negarlo".

"Sappiamo bene a cosa si riferisce: il Torino ha deciso di non puntare su di lei e liberarla.

""Proprio così, e sinceramente speravo nel primo contratto da professionista con il Toro. Per tutta l'ultima stagione ho ricevuto rassicurazioni in tal senso, e invece all'ultimo momento mi hanno detto che mi avrebbero liberato. E' inutile nasconderlo, un pizzico di delusione c'è, anche perchè da quando sono arrivato al Torino (nel 2013, ndr), penso di aver dato moltissimo, e di essere cresciuto sia tecnicamente che caratterialmente. L'anno scorso ho passato tutto il ritiro estivo con la Prima Squadra, raccogliendo anche qualche presenza in panchina per tutto l'anno. E poi c'è stata l'annata da capitano della Primavera, in cui ho dato e ricevuto parecchio. Non pensavo sarebbe finita così la mia esperienza al Torino, ma il calcio è questo e ogni tanto succede di restare a bocca asciutta: lo so bene e sono pronto ad andare avanti, ancora più motivato di prima. Una cosa, però, la voglio dire".

"Prego.

""Il fatto che l'avventura in granata si sia conclusa così non mi toglie tutti i bei ricordi e le emozioni che ho provato con la maglia del Torino. Sono state tre annate colme di soddisfazioni, con tante immagini che mi ricorderò per sempre. Sono consapevole di aver scritto insieme ai miei compagni alcune belle pagine di calcio. Ora il mio futuro sarà altrove ma certe emozioni restano per sempre".

In effetti è stato così: in granata lei ha vinto due Scudetti e poi c'è stata l'ultima annata davvero intensa tra Youth League, Supercoppa e la Semifinale Scudetto raggiunta passando attraverso tante difficoltà.

"Sì, è stata davvero una bella stagione, con l'unico rammarico di aver perso in semifinale proprio nel derby contro la Juventus. Siamo tornati tra le prime quattro d'Italia stupendo molti. Ce l'abbiamo fatta soprattutto grazie a mister Longo, che è riuscito a farci capire fino in fondo la sua idea di calcio e di squadra: era forte la sensazione di fare parte di un gruppo unito in cui tutti davano il massimo per i compagni. Così abbiamo superato le difficoltà iniziali per raggiungere risultati sorprendenti per molti ma non per noi".

Ora mister Longo ha scelto di fare i salto tra i professionisti, alla Pro Vercelli.

""Ha fatto bene. Ha dimostrato di essere il top a livello giovanile, portando quattro squadre Primavera diverse ai massimi livelli, e ora non poteva farsi sfuggire quest'occasione, in Serie B, avendo l'occasione di iniziare un progetto serio fin dall'estate. Con lui sono sempre in ottimi rapporti: ci sentiamo spesso e abbiamo una grande stima reciproca. In futuro chissà..."

Tornando indietro nel tempo: dica il momento più bello vissuto con la maglia del Torino.

""Lo Scudetto vinto nel 2015, che antepongo davanti alla Supercoppa perchè è stata una vittoria di una partita singola. Quelle Final Eight le abbiamo vissute in modo strepitoso, tutti uniti dall'inizio alla fine, realizzando alla fine il sogno più bello, quello di riportare lo Scudetto a Torino dopo 23 anni".

Il compagno più forte con cui ha giocato.

"Dico Claudio Morra. Un attaccante davvero completo. Nella prima stagione in Lega Pro ha avuto qualche problema e non è riuscito a rendere al meglio, ma sono certo che farà vedere ottime cose".

"E ora lei deve pensare giustamente al suo futuro. Le offerte, specialmente dalla Lega Pro, non mancano. Quali saranno i criteri che la guideranno nella scelta?

"Sicuramente voglio giocare parecchio. Il livello e gli obiettivi della squadra conteranno fino a un certo punto. Per un giovane uscito dalla Primavera l'obiettivo primario deve essere quello di potersela giocare tutte le settimane per un posto da titolare. Non ho intenzione di andare in una squadra che magari è molto ambiziosa, solo per "fare numero". Sarebbe come perdere un anno di crescita".

Per concludere, che cosa vuole dire ai tifosi del Torino, che nell'ultima stagione hanno seguito la Primavera in modo importante, allo Stadio Olimpico come al Don Mosso?

""Voglio approfittare dell'occasione per ringraziarli ad uno ad uno. La partita contro il Senica davanti a 15mila spettatori allo Stadio Olimpico, come la finale play-off con la Fiorentina, sono immagini che mi porterò sempre dentro. I tifosi del Toro mi hanno fatto capire che cos'è la passione per questi colori. Hanno fatto sentire importante dei ragazzi che non sono nessuno, ma che coltivano un sogno e lo inseguono con tutte le loro forze. Grazie veramente, posso dire che non mi dimenticherò mai l'esperienza al Torino anche e soprattutto per merito loro".