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Al Torino non piace l’anticipo di Empoli

Fino a un paio di stagioni fa, anticipi e posticipi dicevano "addio" quando mancavano quattro turni alla fine della regular season: in pratica, l'ultimo mese di campionato si giocava tutto in contemporanea, per evitare che il conoscere i...

Redazione Toro News

Fino a un paio di stagioni fa, anticipi e posticipi dicevano "addio" quando mancavano quattro turni alla fine della regular season: in pratica, l'ultimo mese di campionato si giocava tutto in contemporanea, per evitare che il conoscere i risultati delle dirette avversarie nei momenti in cui si decideva tutto potessero condizionare le partite disputate in un secondo momento. Ma l'ossequio del pallone alla tv é sempre più profondo e totale, e così le giornate caratterizzate da anticipi e posticipi si sono via via "mangiate" le successive, fino ad arrivare ad avere solo la misera concessione dell'ultima domenica con la "contemporanea".

E così, ecco che i due scontri diretti della prossima giornata, due veri e propri spareggi per l'accesso ai play-off quali Empoli-Torino e Padova-Livorno, si giocheranno a distanza di un giorno, dando così alle protagoniste del secondo match l'indubbio vantaggio di sapere come comportarsi grazie al risultato del primo. Cosa, questa, che non piace ovviamente al club di Urbano Cairo, tanto da far riflettere su un'eventuale mozione presso la Lega di Serie B per chiedere di trovare un'altra partita da destinare al venerdì sera, una magari che non vada ad incrociarsi con i destini di altre formazioni.

Il rapporto del Torino con le notturne non é mai stato idilliaco, ben si ricorda la rabbia di Colantuono che nella prima parte dello scorso campionato lamentava di non poter vivere una settimana-tipo di lavoro proprio perché costretto a giocare praticamente in qualsiasi giorno ed orario. Poche settimane fa, il malcontento granata fu sibilato prima di Modena-Torino, quando gli emiliani avevano potuto usufruire di quasi tre giorni in più di riposo rispetto agli uomini di Lerda: non poco.Se é vero che i soldi garantiti dalle tv sono ormai vitali per garantire la sopravvivenza del movimento stesso, é vero altresì che non dovrebbero essere sufficienti a decidere l'esito dei campionati stessi.

(foto M.Dreosti)