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Bologna, ansia Saputo. Cosa vuole fare il magnate canadese?

BOLOGNA, ITALY - AUGUST 19: Joey Saputo President of Bologna FC looks on prior the beginnng of the serie A match between Bologna FC and SPAL at Stadio Renato Dall'Ara on August 19, 2018 in Bologna, Italy.  (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

Focus on / Allarme dopo le recenti dichiarazioni del chairman rossoblu circa il ridimensionamento dei suoi investimenti nel campionato MLS

Roberto Bianco

Ricco, ricchissimo e appassionato di calcio per tradizione di famiglia. Ecco Joey Saputo, magnate canadese dei latticini, erede della terza dinastia più facoltosa del Canada, a capo di una compagnia con un valore di mercato di circa 12,5 miliardi di dollari. Come Massimo Moratti, ha lasciato principalmente al fratello maggiore, Lino Junior, il compito di gestire i business miliardari, riservandosi la possibilità di gettare soldi e tempo nel pallone. Dagli anni '90 è fondatore e presidente dell'Impact Montréal, squadra di MLS, il massimo campionato di Stati Uniti e Canada.

L'ARRIVO A BOLOGNA - Nell'autunno del 2014, Saputo fa parte della cordata di imprenditori che l'avvocato Joe Tacopina riunisce per salvare il Bologna dal fallimento. Dal 2015, dopo i dissensi con Tacopina, è lui la guida del club emiliano. Il suo arrivo in città e il ritorno in Serie A dei rossoblu fa presagire grandi cose, e ai tifosi promette "una squadra di cui andare fieri". Ma qualcosa va storto e lo scorso anno in Emilia si mastica la delusione di una stagione vissuta nei piani bassi della classifica, a rischio retrocessione. E quest'anno, con la squadra di Inzaghi in difficoltà sia in termini di gioco che di risultati, la situazione non sembra andare meglio. I sogni di grandezza si infrangono con le difficoltà della Serie A.

 BOLOGNA, ITALY - AUGUST 19: Joey Saputo President of Bologna FC cheers his players prior the beginnng of the serie A match between Bologna FC and SPAL at Stadio Renato Dall'Ara on August 19, 2018 in Bologna, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

TAGLI ALLA SPESA - Come se non bastasse, il chairman canadese ha recentemente dichiarato di aver esagerato. Troppi soldi investiti, e male, nel campionato americano. Deluso dai risultati sportivi del suo Impact e dalla gestione in rosso - la squadra di Montréal perde circa 8 milioni di euro l'anno -, Saputo ha promesso un cambio di rotta, più attenzione ai bilanci e tagli alle spese, paventando anche all'eventuale entrata in società di nuovi soci per tirare il fiato. Uno sfogo che, fatte le debite proporzioni, potrebbe ben allinearsi con la situazione vissuta dal suo club italiano.

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ANSIA BOLOGNA - Saputo era atteso a Bologna a metà settembre per fare il punto della situazione e parlare in conferenza stampa di futuro (ballano il restyling del Dall'Ara e il promesso piano di sviluppo societario), aspettativa al momento disattesa e rimandata, pare, a fine ottobre. L'aria che tira in Canada, unitamente al progetto tecnico di un Bologna che stenta a decollare, fa comunque tremare le gambe ai quasi 14.000 abbonati felsinei. Istituzioni cittadine e dirigenza del club gettano acqua sul fuoco, circoscrivendo le dichiarazioni di Saputo alla sola realtà canadese. Ma il presidente onorario, Giuseppe Gazzoni Frascara, in una recente intervista a Stadio, non ci gira intorno: "Se Saputo se ne andasse sarebbe una catastrofe". A calmare le acque ci ha pensato Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna interpellato nelle scorse ore dal Resto del Carlino: "Saputo non è stanco del Bologna: è anzi convinto del percorso che stiamo facendo - ha rassicurato i tifosi -. Certo, nei primi tre anni si poteva fare meglio ma l’obiettivo era consolidare la categoria e grandi rischi non ne abbiamo mai corsi. La buona notizia è che di questo passo nel 2019/20 arriveremo al pareggio operativo e a quel punto la proprietà potrebbe essere in grado di mettere nuovamente risorse sulla parte sportiva".