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Bologna-Torino, esordisce anche la VAR: tocca a Orsato

Verso il match / La "Video Assistant Referee" approda in serie A: che cos'è e come funziona

Nicolò Muggianu

La Serie A 2017/18 passerà alla storia come il primo campionato italiano in cui gli arbitri sono stati coadiuvati dal VAR (Video Assistant Referee), ovvero la moviola in campo già introdotta dalla FIFA nei mesi scorsi in alcune competizioni internazionali. Ma come funziona? Il VAR è un sistema di supporto tecnologico, che aiuta l'arbitro mediante l'impiego di strumenti (piccoli schermi con moviola) sotto la supervisione di due assistenti. Con l'arrivo della moviola, inoltre, saranno aboliti anche i cosiddetti "arbitri di porta", che negli ultimi anni hanno scaturito diverse polemiche.

La VAR ha un duplice compito: correggere decisioni sbagliate o segnalare episodi gravi o importanti sfuggiti all'occhio dell'arbitro. Dunque non sarà applicabile ad ogni situazione di gioco, ma solo a quattro tipologie di eventi ben precisi, le cosiddette 'match-changing situation': goal, rigori, espulsioni dirette e scambi di identità. L'arbitro potrà fidarsi del parere degli assistenti addetti al VAR o altresì chiedere di visionare in campo le immagini dell'episodio incriminato, mantenendo il diritto del "decreto finale" sulla scelta definitiva che verrà presa. Il ricorso al VAR, inoltre, potrà avvenire sia in caso di richiesta diretta da parte dell'arbitro (indeciso su una chiamata), sia su segnalazione da parte degli assistenti qualora sia stata presa una decisione chiaramente sbagliata. Il supporto tecnologico avrà l'effetto di cambiare il suo verdetto soltanto in caso di errori evidenti. In tutte le altre situazioni continuerà ad avere priorità il provvedimento adottato dal direttore di gara. In altre parole: i casi dubbi resteranno tali.

 TURIN, ITALY - APRIL 02: Referee Davide Ghersini looks on during the Serie A match between FC Torino and Udinese Calcio at Stadio Olimpico di Torino on April 2, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Un arbitro in campo, due arbitri davanti allo schermo. Questa la formula con cui verranno designati e schierati i direttori di gara in occasione delle partite di campionato. Già a partire da domenica prossima il progetto prenderà il via, con la serie A che fungerà da "tester" per alcune competizioni future (il prossimo Mondiale in Russia su tutti). Per l'esordio stagionale del Torino contro il Bologna, avranno il compito di mantenere le redini della moviola l'esperto Orsato, coadiuvato dal signor Ghersini. Un compito non facile, con una schiera di "avvoltoi" pronti a contestare e puntare il dito in caso di fallimento. "Non tutti hanno capito che il cambiamento è necessario" aveva dichiarato il presidente della FIFA Gianni Infantino. Ma il cambiamento c'è già e a breve sarà manifesto, ormai è solo questione di tempo.