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Calciomercato, stretta sui procuratori: reintrodotto l’obbligo di licenza

Approfondimento / La Legge di Bilancio 2018 promulgata a fine dicembre ripristina l'esame per accedere al registro dei procuratori

Redazione Toro News

Con l'inizio della sessione invernale di mercato è opportuno aprire una parentesi sui procuratori sportivi, o meglio, da oggi, nuovamente Agenti FIFA. Dopo la deregulation approvata nel 2015 in recepimento di una direttiva FIFA, ecco un passo indietro, con il ritorno alla reintroduzione dell'albo e dell'esame per diventare procuratore sportivo: con la recentemente promulgata Legge di bilancio del 2018 (numero 205/2017), tornerà il ritorno del percorso che c'era in passato per ottenere la licenza di agente FIFA, necessaria per effettuare trasferimenti di giocatori o partecipare ai rinnovi dei loro contratti e per vedere quindi retribuito il lavoro.

"DEREGULATION - Fino ad oggi, infatti, a seguito della deregulation del 2015 chiunque poteva diventare procuratore sportivo, rappresentando un giocatore o una società in una trattativa, tramite il versamento di una quota alla FIGC per l'inserimento nel registro dei procuratori sportivi. Ora, a distanza di quasi 3 anni, è stato approvato un nuovo emendamento, proposto dai senatori Falanga, Barani e Milo, che prevede la reintroduzione della figura del procuratore sportivo, la nuova istituzione dell’albo dei procuratori e la reintroduzione dell’esame di abilitazione per esercitare la professione. "Può iscriversi al suddetto registro il cittadino italiano o di altro Stato membro dell’Unione europea, nel pieno godimento dei diritti civili, che non abbia riportato condanne per delitti non colposi nell’ultimo quinquennio, in possesso del diploma di scuola media superiore o equipollente, che abbia superato una prova abilitativa diretta ad accertarne l’idoneità", recita l'art. 1, comma 373 della Legge, che precisa: "Agli sportivi professionisti e alle societa' affiliate a una federazione sportiva professionistica e' vietato avvalersi di soggetti non iscritti al Registro pena la nullita' dei contratti, fatte salve le competenze professionali riconosciute per legge".

"PROFESSIONALITA' - Una nuova-vecchia era che inizia con il grande favore della classe degli agenti FIFA tradizionali, che accolgono positivamente, come è ovvio che sia, una norma che istituzionalizzi il requisito della professionalità per chi intraprende il mestiere di procuratore, precludendo di conseguenza il proliferare di nuovi agenti. Si attende ora che il Consiglio dei Ministri, di concerto con il CONI, stabilisca con decreti attuativi e regolamenti "le modalità delle prove abilitative, la composizione e le funzioni delle commissioni giudicatrici, le modalita' di tenuta e gli obblighi di aggiornamento del Registro, nonche' i parametri per la determinazione dei compensi". Da comprendere se quindi potrà occuparsi della materia il governo attualmente in carica o si dovrà attendere la nomina di quello nuovo, in seguito alle elezioni politiche del prossimo marzo.

"ALL'ESTERO - Sponda FIFA, Gianni Infantino si è espresso recentemente così in materia di intermediari e agenti: "Ho in mente una riforma per regolare il potere degli agenti e le commissioni. Abbiamo il dovere di farlo per rendere tutto più chiaro. Chiunque faccia un lavoro ha il pieno diritto di guadagnare soldi, lo capisco perfettamente, ma devono esserci delle regole ben precise per l’immagine del calcio. Vogliamo mandare un messaggio preciso e faremo di tutto per poterlo fare. Spero che tutto sarà più limpido entro il prossimo anno." Sarebbe una svolta importante per il calcio, visti i dati degli ultimi anni: infatti, secondo il report Fifa Intermediaries in International Transfers, negli ultimi 4 anni si sono spesi circa 1.2 milioni di dollari i per le commissioni agli agenti nei trasferimenti internazionali monitorati con il TMS (Transfer Matching System). Soldi che finiscono all'esterno del sistema calcio, nelle tasche dei privati, senza possibilità di reinvestimento: l'attuale regolamentazione Fifa sugli agenti, recepita dalle federazioni nazionali nei propri regolamenti interni, non pone tetti alle commissioni. Sia in Italia che all'estero, dunque, sono alle porte delle strette sui regolamenti riguardanti i procuratori, un mondo sommerso che è proliferato per l'assenza di regolamentazioni precise e che ora le istituzioni calcistiche vogliono ricondurre entro confini più chiari e noti.

"Federico Calabrese - Gianluca Sartori