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Un obiettivo per il Toro di oggi

TURIN, ITALY - APRIL 26:  Team of Torino FC celebrate victory at the end of the Serie A match between Torino FC and Juventus FC at Stadio Olimpico di Torino on April 26, 2015 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Focus on / A un mese dal derby con la Juventus la squadra di Mazzarri deve trovare la sua identità

Roberto Bianco

"La brutta botta rimediata contro il Parma ha riportato a galla limiti non solo tecnici ma anche caratteriali, situazione fin troppo nota in casa granata negli ultimi anni. Se la roboante vittoria contro la Sampdoria sembrava indirizzare il Torino a un cambio di marcia, l'ultima sconfitta casalinga ha schiantato le speranze di un vero decollo verso risultati importanti. Eppure il sesto posto resta a due punti di distanza e l'ambiente ha già dimostrato di saper reagire dopo passaggi a vuoto, svarioni arbitrali e situazioni di svantaggio al limite del grottesco.

"OGGI COME IERI - I punti in classifica sono gli stessi dello scorso anno, non le sensazioni che ne derivano. A partire dalla panchina, dove Mazzarri sembra avere certo più esperienza da mettere al servizio dei singoli giocatori e della squadra nei momenti di difficoltà rispetto al predecessore. In porta Sirigu è ormai una certezza certa ed è forse lui a dover essere preso d'esempio per un Toro che può uscire sconfitto dal campo ma senza deludere mai. Pure la difesa, in attesa del rientro di Lyanco - scommessa che solo la sfortuna di un infortunio difficile non ha ancora permesso ai granata di vincere -, offre migliori garanzie. A metà campo, con l'inserimento di Meitè, è cresciuto e migliorato il contributo di Rincon e Baselli. Sugli esterni, e non solo, Ansaldi, ormai prossimo al rientro sul terreno di gioco, rappresenterà la scelta fin qui negata al mister granata. In avanti continuano a mancare come il pane i colpi del Gallo Belotti. Lo scorso anno era la condizione fisica a frenarlo, quest'anno un assetto offensivo ancora tutto da verificare, dove solo Iago Falque fa il suo. Deludono Soriano e Zaza, un deficit pesante da assorbire ma che non deve diventare l'ingranaggio - vedi Niang l'anno passato - su cui si inceppa l'intera squadra.

"IL DERBY - Un mese esatto dal derby della Mole. E' questo l'obiettivo temporale a breve termine che i granata devono porsi. Squadra, allenatore e tifosi devono avere ben chiaro che quest'anno più che mai per confrontarsi con i bianconeri serve coltivare un'identità che non sia seconda a nessuno. Le prossime quattro partite - Cagliari, Genoa e Milan in campionato, Sudtirol in Coppa Italia - oltre a far classifica, dovranno mettere in evidenza la consapevolezza di squadra e quella dei singoli interpreti. A Mazzarri un compito in più: soppesare le motivazioni di ogni giocatore e riportarle a quelle comuni e collettive della squadra. Il tempo per fare il passo decisivo in casa granata c'è. Dice bene Parigini: il gol decisivo nel derby vale un anno di stipendio.