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Acquah-ate

Sotto le granate / Acquah mi piace, anche perché l'espulsione da derby un po' ti marchia

Maria Grazia Nemour

"Parto dal presupposto che Acquah mi piace. E  mi fa ridere.

"Mi piace, da quando si è messo a giocare sul serio. Mi piace perché ragiona con le spalle e le gambe, spinge, è volitivo. Mi piace vederlo bilanciato da Baselli, due pezzi del puzzle Toro che si incastrano alla perfezione. Mi piace perché ci ho messo un po’ a richiudere la bocca, quando ha segnato contro l’Inter. Mi piace perché l’espulsione da derby un po’ ti marchia.

"Mi fa ridere perché ogni volta che torna a casina, in Ghana, delizia il suo pubblico con grandi Acquah-ate. Rivelazioni imperdibili.

"“Acquah ha stregato Mourinho” – si leggeva l’altr’anno –  con buona pace del Toro che avrebbe incassato 14 milioni dal Manchester United, deciso a far sua la mezzala ghanese.

"E poi di nuovo qualche giorno fa: “E’ vero, al 90% giocherò in Inghilterra. E’ il mio sogno, il calcio ideale per il mio stile di gioco, ecco perchè vorrei trasferirmi lì”. Dichiarazione prontamente smentita proprio da Acquah, che con un twitt  ha ammesso di rilasciare dichiarazioni a sua insaputa.

"Acquah mi piace e mi fa ridere, ma mi innervosisce se perde di vista il privilegio di giocare al Toro. È un entusiasta e un irruento, perfetto, ma entusiasmo e irruenza sono da investire nel Toro, che lo ama e lo sostiene, lo vuole vedere giocare.

"Allora, Acquah, ringrazia la buona sorte perché al 90% giocherai nel Toro la prossima stagione. Che sia questo il tuo sogno, che sia il Toro il calcio ideale per il tuo stile di gioco. Felice di vivere a Torino. E se proprio devi stregare qualcuno, voltati verso la Maratona, è quella la direzione per realizzare magie.

"

"Mi sono laureata in fantascienze politiche non so più bene quando. In ufficio scrivo avvincenti relazioni a bilanci in dissesto e gozzoviglio nell’associazione “Brigate alimentari”. Collaboro con Shakespeare e ho pubblicato un paio di romanzi. I miei protagonisti sono sempre del Toro, così, tanto per complicargli un po’ la vita.