columnist

Toro-Atalanta: Dèjà Vu film

 

di Guido Regis*

 

 

Oggi vi riporto numerosi stralci di una lettera disperata quanto vera di un amico, Andrea Morè, anch’egli membro di ToroMio, che se volete potrete...

Guido Regis

di Guido Regis*

Si intitola: GIA VISTO

Diciamo che andiamo al cinema ormai arresi alla creazione delle emozioni nei nostri cuori da parte di altri, illudendoci di vedere qualche cosa di nuovo sullo schermo, cosa che già suona di orripilante a priori.

Certo Atalanta, Siena ed a volte anche Sassuolo tutti sembrano grandi quando incontrano il torello.

Già visto: l'allenatore umiliato l'anno scorso da Cairo che si prende la rivincita (doppia quest'anno che è natale e siamo Grandi).

Già visto: la sbandierata partita della stagione vedere i granata umiliati e beffati e questo con i nemici perfetti, sempre con le squadre che ai tifosi del Toro stanno sulle bocce, tanto per dire:"manco una soddisfazione quest'anno".

Già visto: l'arbitro che si inventa strane interpretazioni del regolamento a fini protezionistici per la squadra rivale: "dopo cinque minuti ci stava rigore ed espulsione per il Toro come contro il Brescia l'anno scorso".

Già visto: il Toro che gioca da Toro per dieci minuti e si sgonfia appena ingurgitato il primo boccone credendosi sazio (questo di Toro è proprio solo il profumo di un prodotto fasullo e non di un manufatto amorevolmente amalgamato...).

Già visto: Lerda che fa giocare solo i suoi pupilli e sbaglia perentoriamente i cambi quando sarebbe il momento di dare l'impronta alla partita e favorisce gli avversari inserendo altri pupili arrivati da tre giorni.

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Sembra di vedere un film proiettato al contrario nel senso che si parte coi titoli di coda e si finisce col titolo tragico.

Già visto: e mi invento veggente per l'occorrenza, i proclami bellicosi della settimana a venire e dei :"adesso davanti a noi 13 battaglie".

Già visto: “i conti si fanno alla fine". Solo che a fare la cena alla romana sono sempre i giocatori ed i dirigenti, chi paga il conto della stagione priva della minima soddisfazione sono i tifosi.

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Già visto: il piano per la rinascita del Toro, la serie B ed i progetti.

Già visto: la rivoluzione che ci sarà a fine stagione illudendo i pochi presenti rimasti.

Già visto: il Presidentissimo rimarrà lì dov'è, a giocare a Risiko coi nostri affetti ed i suoi giocattoli su scarpe tacchettate e forse adesso anche con qualche milione di metri cubi di cemento finanziati dalla collettività (Stadi ed annessi).

Già visto, tutto già visto ed ancora stravisto.

Il quesito nasce spontaneo: "a che pro e per pro intendo Pro Toro, continuare a seguire tutto ciò senza che cambi qualcosa veramente ?”

Cambiasse veramente del tipo che il popolo spodesta lo Zar? Ma anche questo già visto.

Almeno avrei una ragione per andare allo stadio e continuare a seguire, altrimenti ed è la triste realtà, invece dei 10.000 reduci a partita rispetto ai 30.000 canonici che abbiamo avuto per decenni, nel giro di una stagione al massimo ci saranno 5.000 malati di mente e d'amore come me e forse meno.

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Ci fosse un vento nuovo, quel profumo di primavera che ti spalanca le narici e ti induce in dubbi positivi sul futuro, ma sembra veramente di vedere una mosca che sempre più stancamente muore nella melassa incapace di ribellarsi al barattolo.

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Ma i produttori e registi di questo bruttissimo film o bellissimo per chi ama il sado maso passivo, cosa dicono?

Mah! sì ! forse un giorno cambierà, intanto la Corazzata per il ritorno in massima divisione cola lentamente a picco e l'orchestra suona.

Ormai oltre vent’anni di DèJa’ Vu per noi granata, ed uso il francese non per fare il “fico” ma perché lo ritengo ancora più calzante in quanto irritante e fastidioso, al pari dei legittimi proprietari di questa lingua.

Anche il bellissimo Sfogo di Andrea è in fondo un DèJa’ Vu.

Ma in questa fiera del DèJa’ Vu sono certo che ha volutamente o Freudianamente ma giustamente escluso un movimento in cui da qualche mese crede anche lui, che non è un “già visto” ma un vento davvero nuovo nato dal vecchio stile cocciuto e prorompente, costruttivo e positivo di un Toro d’altri tempi, che accoglie chiunque voglia mettersi in gioco per il Toro, ascolta e comprende tutti, si apre ed aiuta, spesso senza proclami, ogni iniziativa pro Toro, anche quelle in apparente antitesi con i suoi principi statutari. Si chiama ToroMio, lui lo sai e a saperlo finalmente iniziano ad essere vari altri veri vecchi e nuovi cuori granata.

Vinceremo, Andrea, vinceremo per noi e per loro.

*Presidente del Toro Club C.T.O. Claudio Sala

http://www.torinoclubcto.com

http://www.toromio.net

(Foto: M. Dreosti)