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Lo spirito del Toro… quello non l’avete espulso

Buonanotte granata/Il derby della Mole strappato al Toro, che ieri sera si è fatto grande, testardo ed indomabile

Cristina Raviola

Sono sempre stata fermamente convinta che dalla settimana del 4 maggio se ne esca inevitabilmente  toccati e profondamente cambiati. Era proprio questo che mi aspettavo ieri sera, quando sulle braccia sentivo ancora i brividi che regala il ricordo e, in confronto a quello, questo derby allo Stadium mi sembrava poco più che un dettaglio.

Come ha detto il mister, non è retorica, quando si riconosce che, ad ogni match, insieme al Toro entra in campo la nostra storia e lo spirito di tutti i granata che non dimenticano, rispettano, ricordano e non imbrattano muri, simboli e valori. E' ciò che ci contraddistingue e che ci ha fatto entrare nello stadio dei bianconeri come una bestia feroce e rabbiosa.

Se non fosse per il piccolo particolare che con loro non si gioca mai ad armi pari, se non fosse per il fatto che le partite durano sempre due minuti di troppo, la giusta impresa sarebbe stata portata a termine.

Non sono nemmeno riuscita ad esultare al capolavoro del ragazzo dagli occhi di ghiaccio, il suo tiro perfetto e la sua corsa a venire ad abbracciare il suo popolo mi hanno tolto completamente il respiro. L'ho ritrovato, il respiro, ma circa cinque minuti dopo, insieme a parole brutte e irripetibili per quella sciagurata decisione di Valeri & c..

In dieci, ho pensato che fosse finita, mentre invece la prestazione da vero Toro era appena cominciata. Con il povero Acquah mandato negli spogliatoi e il nostro condottiero spedito in tribuna, i ragazzi hanno fatto l'impresa di resistere in una situazione totalmente favorevole, con la storia a dar benzina alle gambe e il loro popolo intero con il cuore sospeso.

Resistere, correre e combattere. Alzare la voce di fronte alle ingiustizie, allo stesso modo in cui qualcuno anni fa alzava una sedia, per ricordare a tutti che il vero Toro puoi anche cercare di piegarlo, ma non lo domerai mai.

Sono così profondamente orgogliosa di loro, di quello che hanno costruito e soprattutto di quello che hanno capito. E se hanno buttato qualcosa per strada, per me sono già perdonati.

Questo derby che ci è stato strappato dalle mani con la solita spocchiosa arroganza, parla di un futuro che profuma di passato, e questo, solo questo è il Toro: il nostro mister, i nostri ragazzi, la nostra storia.

Buonanotte granata...

Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 33 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.