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Toro: puntare in alto, conservando un po’ di Mihajlovic

Buonanotte granata/Si chiude una parentesi importante per il Toro con l'esonero di Mihajlovic, e, dopo questo cambio, i risultati si devono vedere.

Cristina Raviola

Essere del Toro non è certo cosa noiosa.

Ho iniziato l'anno da granata sperando in una scossa, un cambiamento, non molto pronta a vivere un derby che sentivo già perso in partenza. E sicuramente ancor meno pronta ad un cambio allenatore, arrivato proprio dopo questo match infausto e condito di sacrosante polemiche per quel secondo gol, che ha chiuso la partita e la panchina di mister Mihajlović.

Prima di esultare come una bambina per il gran bel risultato di ieri, è doveroso chiudere questa parentesi durata un anno e mezzo.

Io ho molto amato questo mister, non credo che questa sia una novità. Ho sempre pensato che fosse l'uomo, prima ancora dell'allenatore, giusto per il Toro, e lo penso ancora. Con lui sulla panchina mi sono divertita, risvegliata, dopo un po'di torpore che una parabola inevitabilmente discendente mi aveva portato. A questo mister io mi ci sono affezionata davvero. Comprendo come possa essere maturata la decisione della società, comprendendone molto meno i tempi e i modi, e mi rassegno a salutare quel singolare personaggio, che a me mancherà tantissimo. E lo ringrazio per tutto, anche per aver insistito con alcuni giocatori, che forse faranno la fortuna del Toro. Fortuna che spero si vedrà soprattutto in campo, unico posto di cui mi importa.

Ora si riparte, ma il Toro al momento non è un foglio bianco. Chi ha riassaporato, anche solo per poche partite in quest'ultimo anno e mezzo, quella voglia di giocare sempre per vincere, quella spregiudicatezza anche pericolosa, non desidererà nulla di meno. Quindi al nuovo allenatore il compito non di ripartire da zero, ma di riprendere le fila, di dare ordine, senza buttar via quello che di buono è stato fatto, e di pretendere di più, perchè le promesse fatte in passato e le valutazioni sulla costruzione della squadra, non cadano nel vuoto. Un compito gravoso, ma necessario, e doveroso visto che la società ha deciso per questo cambio in corsa.

Ora la parola passa attraverso i risultati sul campo: i tre punti contro il Bologna sono stati un buon inizio, ma la mano del nuovo allenatore si vedrà più avanti. Quello di ieri è stato sicuramente un moto d'orgoglio della squadra di Miha, e sarà l'ultima farina del suo sacco. Per il futuro, dopo la sosta, staremo a vedere, speranzosi e fiduciosi.

Buonanotte granata...

Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 34 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.