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Un pareggio un po’ stretto per un Toro da ritoccare

Buonanotte granata / Il Toro rimonta il risultato contro l'Udinese, ma non va oltre il pareggio. Lascia così un po'di amaro in bocca, nonostante qualche spunto interessante

Cristina Raviola

Una giornata piovosa, quasi più autunnale che primaverile, una serie di complicazioni nei trasporti per arrivare allo stadio Olimpico Grande Torino e un anticipo alle 12.30, fascia oraria sempre indigesta al Toro e a noi tifosi. Questi gli ingredienti di una domenica che poteva mettersi decisamente peggio, considerando anche la prestazione del primo tempo.

Gara all'inizio un po'addormentata con un Toro che spinge poco finchè i friulani non suonano la sveglia: da lì, a partire dal secondo tempo e soprattutto dopo i cambi, un altro Toro.

Sono abituata ad appuntarmi mentalmente gli spunti migliori quando mi si palesano di fronte, sia mai che la delusione di una sconfitta (o, in questo caso, di una mancata vittoria) abbia la meglio e mi lasci con l'amaro in bocca. Devo dire che oggi, considerando che siamo in una fase di campionato in cui non c'è più nulla da fare se non provare nuove soluzioni o dare spazio a chi ha giocato poco durante l'anno, non mi sento delusa complessivamente per come il Toro ha giocato il match. Un po'di sfortuna e di sviste hanno guastato quello che poteva essere un bottino pieno e decisamente più appagante, ma le prestazioni di alcuni elementi  hanno meritato anche di affrontare la domenica senza auto a Torino.

Per nominarne uno su tutti, Emiliano Moretti, che, a mio parere sta vivendo un periodo davvero strepitoso, in cui la sua esperienza mette al sicuro un reparto piuttosto in difficoltà.

Ora c'è poco da raggiungere, appunto, ma c'è parecchio da costruire per il Mister, in un Toro del futuro, per concludere la stagione già proiettati alla prossima. Sono davvero curiosa.

Buonanotte granata...

Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 33 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.