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Immobile solo a certe condizioni, Bellomo come Cerci, un italiano a Manchester…

14 milioni cash. Una contropartita di tutto rispetto quella che Urbano Cairo può, anzi deve pretendere per la cessione di Angelo Ogbonna. Un prodotto...

Renato Tubere

14 milioni cash. Una contropartita di tutto rispetto quella che Urbano Cairo può, anzi deve pretendere per la cessione di Angelo Ogbonna. Un prodotto del vivaio granata sta per spiccare il volo nel grande calcio?

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"IMMOBILE A META'? NO, GRAZIE! - 14 milioni cash. E non si dica che il ragazzo ha deluso nell'ultima stagione per scarso attaccamento ai colori sociali! L'infortunio patito era di quelli seri. Molto complicato pure il percorso per ritrovare la piena efficienza fisica. Il fatto stesso che Cesare Prandelli abbia deciso di accantonarlo nella recente Confederations Cup con la nazionale, dopo averlo attentamente osservato nel pre-ritiro della Borghesiana a Roma, dimostra che Angelo ha bisogno di tempo ulteriore per ritrovare l'esplosività che ne ha fatto il più promettente difensore centrale del calcio italiano degli ultimi anni. 14 milioni cash. A meno che il presidente del Genoa Preziosi non scenda a miti pretese, Ciro Immobile non può, anzi non deve diventare granata solo a metà. Che questo attaccante sia bravo lo dimostrano i 28 gol realizzati in 37 gare nel Pescara di Zeman nel 2011/12. Ma che la sua valutazione, dopo una stagione che definire negativa è poco viste le ripetute contestazioni nei suoi confronti da parte della curva genoana, sia di addirittura 8 milioni ce ne passa, eccome! Non esiste l'ipotesi di un Immobile a metà fra Toro e società ligure. L'ex presidente del Como se ne faccia una ragione e conceda lo sconto all'unica società interessata per ora a questo ragazzo di 23 anni. Bravo, sì, ma dal talento e dal carattere molto, ma molto discontinuo. Immobile 8 milioni assolutamente non li vale, caro Preziosi! Per la stessa cifra un centravanti più bravo e più affidabile si trova, soprattutto all'estero: se ne faccia una ragione!

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"SCOMMESSA DA VINCERE - Nel puzzle granata che giorno dopo giorno si sta componendo ferve il lavoro per inserire nuovi tasselli. Petrachi uno di questi pare lo abbia azzeccato, e alla grande. Quale? L'acquisto, sia pure in comproprietà libera con il Chievo, di un giovane e poliedrico centrocampista offensivo classe '91. Che provenga dal solito Bari, come già tanti in casa granata stanno malignando, importa un fico secco. "La qualità non si allena!": disse uno sconsolato Ventura dopo un Toro-Albinoleffe 0-0 di raggelante bruttezza a metà della stagione di B che sarebbe culminata con la promozione. Nicola Bellomo, nel Toro 2013/14, sarà una scommessa da vincere a tutti i costi per lui e per la società granata. Una scommessa più o meno come quella vinta con Alessio Cerci dodici mesi fa. Dove giocherebbe? C'è chi lo vede schierato a centrocampo in un'ipotetica cerniera a tre. Ma i suoi trascorsi baresi suggeriscono ben altro impiego. Questo ragazzo, vagamente rassomigliante al primo Cassano, si esalta soprattutto negli spazi stretti. Esplosivo quando punta l'uomo dicono sia molto bravo nel battere i calci piazzati. La sua posizione ideale per me? Da esterno offensivo a sinistra in un 4-2-4 mascherato: come quello che Ventura ha provato la scorsa stagione mettendo in quella posizione il ben più modesto Vives. Cerci da una parte, Bellomo dall'altra: la fantasia al potere o quasi!

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"WELCOME BACK, POPIST! - Manchester, stadio del City. E' lo scorso mese di febbraio. Entro nel mio settore e, come sempre, ricevo questo beneaugurante saluto da uno dei miei più cari amici Mancunians. Italiano? Papista, cioè associato a Roma capitale nonchè sede del Vaticano. Ah, quest'inglesi ... Fu così anche nove anni or sono, la prima volta che andai a osservare una gara del mio amato City dal vivo. Era un Sunday Match e ospitavamo il West Ham: guardai estasiato davanti a me il muro di folla festante, il prato, verde smeraldo. C'era pure il sole! Guardo come sempre ansioso l'orologio: manca davvero poco al fischio d'inizio, contro chi giochiamo stavolta? "How are you, Popist?": l'amico Citizen e granata, uno degl'iscritti al Toro Club England presenti a pochi centimetri dalla seggiola levata in aria dal Mondo nella celebre finale di ritorno di Amsterdam del '92, mi fa l'occhiolino. Mi accomodo baldanzoso nel North Stand, da poco diventato Family Stand per i prezzi davvero competitivi praticati dal City dello sceicco di Abu Dhabi per i nuclei familiari in questo settore dietro a una delle due porte. "Welcome back my friends, to the show that never ends!" (Emerson, Lake & Palmer). Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

"Renato Tubère

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"(foto Dreosti)

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