columnist

Playoff senza padroni

 

di Luca Sgarbi

 

Col centocinquantesimo dell'Unità alle porte, m'è venuta con semplicità. Pensare all'Italia prima del Risorgimento, ad un'accozzaglia di stati, regni,...

Luca Sgarbi

di Luca Sgarbi

Col centocinquantesimo dell'Unità alle porte, m'è venuta con semplicità. Pensare all'Italia prima del Risorgimento, ad un'accozzaglia di stati, regni, repubbliche, ducati e granducati, tutti della stessa pasta, rigorosamente sfilacciati gli uni rispetto agli altri. Ognuno padrone a casa sua, nessun dominatore assoluto. Il Re Sole lo lasciamo ai francesi. Un po' quel che accade nella lotta playoff. Manca il capoccia. Il peso massimo che guardi e pensi "alla fine in serie A ci va lui". Il Toro di De Biasi piuttosto che il Lecce degli 83 punti, senza dimenticare il Livorno di Tavano e Diamanti o il Brescia post 5 maggio di Iachini. Ognuno favorito, favoritissimo a modo suo. Due in A, a far festa, quattro ai playoff dietro alla numero tre che, da regola, va sempre a segno. Cioè al piano di sopra. Ma le consuetudini, lo insegna lo storia, sono fatte per essere smantellate. Mai successo che durino per sempre. E questo potrebbe essere l'anno buono. Novara, Varese, Reggina e una tra Toro, Padova, Livorno ed Empoli, in rigoroso ordine di classifica. Difficile dire chi sarà, se non si vuole attingere alla dietrologia del "tanto alla fine fanno salire Toro o Reggina".

(Foto: M. Dreosti)