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Polemica Miha, nuovo intervento di Giordano

Lavata di Capo / La rubrica a cura di Mario Giordano

Mario Giordano

"Scusate se intervengo ancora, ma questa volta è per fatto personale. Sulla prima pagina di Tuttosport mi si dedica un editoriale (addirittura!) tirando in ballo niente meno che Gesù e l'"orrendo fiume" del Giordano perché non sono piaciute le mie critiche a Mihajlovic, scritte su Toro News.

"Ora: sono contento che un semplice articolo di Toro News diventi un caso, fino a guadagnarsi l'editoriale su un quotidiano (evidentemente sollevava un problema reale, comunque la si pensi). Ma sinceramente mi fanno un po' ridere i colleghi di Tuttosport che si stupiscono per i toni aspri della polemica, dopo che hanno aperto un giornale con il titolo "Cairo compra un presidente", orchestrando per settimane una violenta campagna contro la società. E per non adeguarmi al livello (troppo basso) dei loro insulti e delle loro (a volte incomprensibili) insinuazioni, mi limiterò a riportare quanto ha raccontato Dagospia, sito solitamente assai bene informato e molto più chiaro di certi editoriali: "Gira voce infatti che De Paola si fosse candidato alla direzione de La Gazzetta dello Sport ma che avrebbe ricevuto un secco no dall'editore del giornale".

"Non è che nascono da qui gli attacchi violenti a Cairo e a tutti coloro che non si associano alla campagna del "tanto peggio tanto meglio"? Cari tifosi, ho letto tutti i vostri commenti, anche i più severi nei miei confronti. E li accetto tutti, li rispetto, perché so che, in ogni caso, sono mossi dalla vera passione granata. Da dove nasce invece tutto questo astio di Tuttosport? Solo da una meschina ripicca? E si può mettere in gioco la pelle del Toro per una meschina ripicca?

"P.S. per Mihajlovic. Ho sentito l'intervista integrale. Poche cose. Primo: che lei si stupisca della violenza delle parole, dopo che parla di "attaccare le persone al muro" e di "lavatrici sulle spalle", beh, è davvero sorprendente. Secondo: se solo chi ha giocato in serie A può parlare di calcio, Gianni Brera non avrebbe mai dovuto scrivere di calcio. Terzo: se mi definisce furbetto della tastiera non mi conosce. Non ho paura ad affrontare faccia a faccia nessuno, né mafiosi né corrotti né potenti del Palazzo. Figuriamoci se mi spaventano i messaggi minacciosi di un allenatore.