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Le mie emozioni granata

Lettere alla Redazione / Riflessioni, considerazioni, spunti, pensieri dei lettori: inviateli al Direttore e alla Redazione

Redazione Toro News

"La redazione di Toro News torna ad aprire le colonne della prima e più grande testata on-line dedicata al Torino FC ai suoi lettori, i quali da sempre meritano di avere spazio. Inviateci agli indirizzi redazione@toronews.net o gianluca.sartori@toronews.net articoli su qualsiasi argomento legato al mondo Toro: i più meritevoli e significativi saranno settimanalmente pubblicati sul nostro sito. Oggi tocca ad un'anonima tifosa, che condivide con noi i suoi più bei ricordi legati al Torino e lo fa dedicando questo pensiero al "suo Claudio, che l'ha granatizzata fino alle ossa", nel giorno del suo onomastico.

"LE MIE EMOZIONI GRANATA

"La loro origine: il racconto di mio nonno Lele, classe 1915, instancabile contadino della cintura torinese - già granata in un’era in cui la televisione non esisteva (non a casa sua) eppure il passaparola aveva già reso il Grande Toro un “mito” anche fuori dalla città - che il 4 maggio del 1949 alle 17:03 era al lavoro nei campi e quello schianto maledetto lo ha sentito, scoprendo il giorno dopo che cosa era stato …

"La prima di cui conservo un ricordo incorniciato, mai sbiadito e targato 1979: io a 4 anni in braccio a Zaccarelli … ne vado fiera ancora adesso!

"Quelle un po’ sbiadite … ricordi del mio papà alla domenica con la radiolina nera incollata all’orecchio a seguire le partite del suo Toro che esalta ad ogni goal segnato, impreca ad ogni goal subito … che scene ricorrenti della mia infanzia.

"Quelle mancate: lo stadio degli anni ’80 non  era un posto dove accompagnare la figlioletta femmina … grande rammarico del mio papà!

"La più forte: 26 Aprile 2015 … io c’ero!

"Il grande amore: il Toro rientra in pieno nella mia vita insieme al grande amore … Claudio … con lui riscopro la passione per quel colore che è stata una costante della mia esistenza … e soffro, esulto, mi esalto da qualche anno a domeniche alterne con la mia nuova combriccola, in Primavera …

  • per mano ad un vicino con gli occhi chiusi a sperare che Belotti quel rigore lo segni senza sbagliare … e poco importa se quel vicino di seggiolino non l’ho mai visto prima d’ora … è come se sapessi chi è da sempre, ecco perché ci abbracciamo e condividiamo la stessa angoscia in quei 3 minuti, come le altre migliaia di persone che ci circondano. E chissà se lo rivedrò ancora, ma in quel momento lui è mio fratello.
  • abbracciando il “mona” che mi stringe come se fossi la sua migliore amica quando mi incrocia, e abbiamo anche ballato insieme sul muretto per festeggiare un goal … ma non abbiamo mai trovato il tempo di scambiarci i nostri nomi … sempre troppo presi dall’esultanza
  • sorridendo con il brizzolato che – con la sua immancabile camicia per tutte le stagioni – non manca mai e poga come un ventenne in discoteca al ritmo di “E forza Toro facci un goal”
  • sostenendo Massimo quando non si regge sulle gambe per il troppo spinning (o sp …ritz!)
  • "Quelle che devono nutrirsi: degli immancabili e cari articoli del fine settimana della Raviola (amica mia mai conosciuta!), delle notizie fresche di calciomercato che cerco sul web tutte le mattine (la mia colazione!), delle canzoni di Valerio Liboni, del primo allenamento del Toro al Fila che proprio non bisogna perderselo, del non vedo l’ora di vedere dove hanno scritto il mio nome e quello di Claudio sul muretto del Fila: noi, lì vicini, in mezzo ai nostri fratelli!

    " 

    "La stessa passione: onore al Grande Torino, al cimitero monumentale … che brividi di fronte alla tomba di capitan Valentino, per mano al mio Claudio che mi ci ha accompagnata e  mi racconta la passione del suo papà per i colori granata, storia simile a quella del mio – anzi, più profonda … ecco perché Claudio questa passione la sente fino alle ossa, la diffonde ovunque … passione forte in quei ricordi che sono la nostra piccola storia e che non muoiono mai, perché sono invincibili, come i nostri Eroi

    "Le mie e quelle di tutti: ragazzina o nonnino, ingegnere o cameriera, disoccupato o lord, regine o spazzini … siamo tutti uguali e dannatamente belli quando stringendo la sciarpa dei nostri colori urliamo insieme “… e forza Toro … e sempre Toro … perché il Toro è grande e fa’ tremar le gambe!”

    "Caro Toro, tu sei una malattia, che non va più via … come ogni grande passione!