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Toro, che delusione

Toro, che delusione

Gino Strippoli

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Ieri sera, il Toro ha deluso le attese di chi lo voleva vincitore e soprattutto riscattare la pessima prestazione  contro il Napoli. Invece si è  passati da una delusione ad un'altra:  e contro gli amaranto non ci sono errori arbitrali o sviste dei guardialinee ma solo una squadra, quella granata, davvero deludente. Un pareggio soffertissimo che non ha scusanti per la squadra di Ventura che dopo essere passata in vantaggio con Immobile e Glik  è scomparsa dai radar andando in balia degli avversari per oltre 50 minuti.

Tutto ciò ha dell’incomprensibile se pensiamo che comunque i granata avevano davanti non una grande squadra  ma un Livorno, sì battagliero, ma alla portata del Toro. Invece, dopo i primi 8 minutii granata hanno iniziato a non giocare, pressati bene dagli avversari non sono mai riusciti a costruire tre passaggi di fila. Anzi, si sono moltiplicati i disimpegni sbagliati per tutto il primo tempo. Tant’è che a furia si subire le sfuriate di Schiattarella  e soci, il Torino ha finito la partita  rischiando una sconfitta cocente.

Non può essere soddisfacente il pareggio granata nonostante abbia fatto qualcosa in più nei secondi 45 minuti.

La prestazione non c’è stata, la squadra è apparsa ancora una volta senza idee, imprecisa e disorientata. A Livorno si doveva cercare la vittoria è il Toro l’ha cercata ma solo per i primi dieci minuti: troppo poco, davvero troppo poco visto che le partite durano 90 minuti.

Se Bardi si è immolato su Glik e su Barreto per ben due volte salvando la propria rete, Padelli ha risposto bene al suo collega sui tiri di Emeghara e di Paulihno ma qualche colpa sul terzo gol di Emerson  pare averla,  visto che il tiro è stato scoccato da oltre 30 metri e per di più centrale. Certo, è stata  una vera fucilata da distanza siderale  però da  un centrocampo inesistente che non ha mai fatto filtro.

Che guaio anche in difesa!  Sui primi due gol  la retroguardia è andata completamente in bambola lasciando spazi aperti agli avversari, che hanno potuto battere a rete con tutta tranquillità. Più volte  i difensori granata hanno messo in difficoltà il loro portiere con retropassaggi alti e a candela.

E’ un Toro irriconoscibile, e non basta aver raggiunto il pareggio con un possesso palla e un pressing offensivo nel secondo tempo.

E’ sembrato quasi un Toro stanco e molle,  questo visto a Livorno: ha preso tre sberle da una squadra che era reduce tutt’altro che da buone prestazioni, i giocatori al posto di correre sembravano trotterellare e sulla palla arrivavano sempre prima gli uomini di Nicola. Calo atletico? Preparazione difettosa? Il Toro ha poi spinto alla ricerca del pareggio ma mai in maniera convincente e soprattutto perché il Livorno  aveva abbassato il proprio baricentro una volta raggiunto il vantaggio cercando poi le ripartenze veloci di Emeghara e Paulinho.

Ma cosa succede a questo Toro che ha fatto vedere belle giocate contro Inter, Milan e Bologna  mentre adesso sembra aver perso la bussola del gioco?

Non si possono sempre accampare scusanti relative agli infortuni, dopo che Pasquale e Maksimovic - due nuovi acquisti - erano tranquillamente seduti  in panchina con Vives a fare il centrale di difesa.

L’allenatore granata dovrà trovare presto delle soluzioni al fiacco gioco granata  perché non sempre si potrà trovare sulla strada un rigore netto e meritato.

Se non si troverà presto il bandolo della matassa, vista la manovra statica di ieri, il Toro potrebbe incorrere in problemi molto grandi nel prossimo futuro. E domenica c’è la Roma!

Gino Strippoli

(foto Dreosti)

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