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Serie A: commento alla 25.a giornata

di Nino Mancini

Il big match tra le pretendenti al titolo ha regalato uno spettacolo apprezzabile, con il Milan che ha giocato per 65 minuti con un'insolita intensità e la Juve incapace di reagire, peccato che...

Nino Mancini

di Nino ManciniIl big match tra le pretendenti al titolo ha regalato uno spettacolo apprezzabile, con il Milan che ha giocato per 65 minuti con un'insolita intensità e la Juve incapace di reagire, peccato che nella migliore annata per le chiamate dei segnalinee l'assistente di Tagliavento non abbia visto un gol di Muntari, sarebbe stato il raddoppio rossonero e forse un'altra partita, di altro peso l'offside inesistente di Matri prima che lo stesso realizzasse il gol del definitivo pareggio; da dimenticare tutte le polemiche e le isterie registrate nell'intervallo e a fine gara da dirigenti, allenatori e giocatori, comportamenti non degni delle posizioni che occupano le due squadre, anche i media hanno le loro colpe per come hanno caricato di attesa la gara e alimentato le polemiche sui presunti torti arbitrali subiti dai bianconeri.Nel pomeriggio domenicale la Roma decide il suicidio a Bergamo lasciando in tribuna De Rossi e Kjaer per punizione e imbarca una goleada che deve far riflettere il tecnico spagnolo, se è giusto dare delle regole che tutti devono rispettare forse però un po' di sano pragmatismo forse avrebbe evitato qualcuna delle nove sconfitte già incassate, ringrazia Denis che davanti ad una difesa imbarazzante torna al gol con una tripletta; goleada anche a Siena dove il Palermo perde dopo un minuto Balzaretti per una discutibile espulsione da ultimo uomo e lascia campo libero ai ragazzi di Sannino che ne approfittano in più occasioni.La favola Catania continua e Pulvirenti può coccolarsi mister Montella che è riuscito a dare la sua impronta ad una squadra con qualche individualità ma soprattutto con schemi molto efficaci, poco ha potuto il Novara che non riuscito ad impensierire la difesa solo negli ultimi minuti; a Verona un match privo di emozioni viene deciso nel finale da Moscardelli, mentre a Cagliari il Lecce continua a sperare nella salvezza grazie alla vittoria meritata contro una squadra apparsa meno spigliata del solito, nell'anticipo del sabato pomeriggio Marino salva la panchina all'ultimo secondo grazie a Palacio che con una doppietta rimonta i due gol del Parma, Donadoni non è stato in grado di addormentare il match e porta a casa meno di quanto avrebbe meritato.Le coppe europee hanno imposto tre posticipi serali, a Bologna l'Udinese ritrova Di Natale che realizza il 18esimo gol concretizzando un rigore molto dubbio procuratosi in precedenza, troppo il divario tecnico tra le due formazioni e grazie alla contemporanea vittoria casalinga della Lazio contro una Fiorentina in partita solo nella ripresa continua la corsa a braccetto per la terza piazza rimane inspiegabile la frizione continua tra Reja, Lotito e Tare con l'ennesima dimissione rientrata; al San Paolo Ranieri potrebbe aver guidato per l'ultima volta l'Inter nella sconfitta contro un Napoli ancora in festa per l'impresa in Champions, decide il pocho su assist di un ottimo Dzemaili mentre l'unico acuto nerazzurro è un colpo di testa di Pazzini nel finale, troppo poco.In Germania il Bayern approfitta del pareggio del Moechengladbach contro l'Amburgo per scavalcarlo grazie alla vittoria sullo Shalke, il capolista Dortmund allunga grazie alla vittoria sull'Hannover; la Premier vede ancora il City di Balotelli (in gol) e Mancini (osannato dal pubblico) davanti ai cugini grazie alla vittoria sul Blackburn, dietro l'Arsenal rimonta due gol al Tottenham e lo supera grazie alla vena realizzativa di Teo Walcott, nella Liga Cristiano Ronaldo regala il gol vittoria contro il Rajo Vallecano e tiene a distanza i rivali del Barcellona impegnati nel difficile confronto contro l'Atletico Madrid.