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Rampanti: “Toro, non devi porti limiti. Col Pisa, Belotti riposi”

Parola al mister / Cinque domande al maestro granata: "Anche con la mossa del cambio minacciato a Iago Falque, Mihajlovic dimostra che le sta azzeccando tutte"

Redazione Toro News

Torna su Toro News "Parola al Mister", l'appuntamento post-partita con Rosario Rampanti, già giocatore e allenatore del Toro: ecco le impressioni di Serino sulla vittoria di ieri del Torino sul Chievo. Buona lettura!

Rosario Rampanti, una settimana fa ci eravamo lasciati, dopo la vittoria di Crotone, dicendo che portare a casa i tre punti anche quando non si gioca bene non può che essere un buon segnale. Possiamo ripetere lo stesso oggi?

Sì, sono due partite che hanno delle similitudini. In particolare devo dire che il Toro si sta dimostrando squadra concreta, che sa vincere in diversi modi. Questa squadra deve crederci sempre, deve sempre credere di poter vincere contro qualunque avversaria e di poter raggiungere posizioni in classifica importanti. A volte si fa l'errore di porsi anche inconsciamente dei limiti, questo Toro non ci deve cascare.

Maran dice che analizzando la partita non si possono non prendere in considerazione gli errori arbitrali.

Se ci sono stati non fanno che restituire al Toro un po' di quanto gli era stato tolto in passato. Con tutti i torti subiti negli anni precedenti, si può dire che il club granata ha da riscuotere un credito importante nei confronti degli arbitri. Anzi, questo è un altro segnale del fatto che l'annata si sta mettendo bene e che i tempi per raccogliere qualcosa di buono sono maturi.

Un Falque così in Italia non lo avevamo mai visto ed è incamminato per battere il record personale di 13 gol. Nel tridente granata, quando è in calo uno c'è sempre l'altro pronto a risolvere i problemi...

Avevo già detto che secondo me è lui l'arma in più di questa stagione. Vederlo così mi fa piacere, probabilmente a Roma avvertiva troppa pressione da piazza e avversari, qui sta trovando l'ambiente ideale, è più libero mentalmente e fa vedere le sue grandi qualità. Comunque il rovescio della medaglia è che con un Falque e un Ljajic così, Lucas Boyè resta in panchina. Ieri mi ha fatto una grande impressione quando è entrato e mi spiace il fatto che difficilmente sia titolare.

Ieri Mihajlovic lo ha "minacciato" di cambio e la mossa psicologica ha funzionato. Era una mossa che utilizzava anche lei nelle sue esperienze da allenatore?

Sì, devo dire che nel mio piccolo è una mossa che ho utilizzato qualche volta, specie nella categoria Primavera. E' un chiaro messaggio a chi è in campo: così non va bene, svegliati o ti cambio. E' una mossa tradizionale ma che funziona spesso e che conferma che Mihajlovic non sta sbagliando nulla, sa sempre come e quando intervenire. E su Miha devo dire un'altra cosa. Lui in estate aveva richiesto De Silvestri per farlo giocare da terzino destro titolare, poi ha capito che Zappacosta è probabilmente più bravo e allora non ha esitato a cambiare le gerarchie. Quindi è un tecnico che sa cambiare idea, ha le sue ferree convinzioni senza essere un "testone". Una qualità importante per un allenatore ad alti livelli.

Ora c'è l'impegno in Coppa Italia con il Pisa. Probabilmente Mihajlovic adotterà un ampio turnover. Chi ti piacerebbe in particolare rivedere in campo?

Innanzitutto farei rifiatare Belotti. Da un paio di partite, anche se a Crotone aveva fatto doppietta, lo vedo visibilmente stanco. E' dovuto al fatto che il suo stile di gioco è encomiabile ma allo stesso tempo particolarmente dispendioso; ogni tanto secondo me è giusto farlo rifiatare, perchè sta tirando la carretta da inizio stagione. Poi, come detto prima, farei sicuramente giocare Lucas Boyè, per vederlo da titolare oltre che da subentrato: sono due contesti differenti. Anche Lukic sono curioso di vederlo in campo, magari da titolare. E poi darei minuti a giocatori come Bovo, ragazzi serissimi che danno sempre il meglio, si fanno trovare pronti quando chiamati in causa e sono sempre una presenza importante per uno spogliatoio.