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Toro: a Roma un atto di forza per risorgere dalle ceneri

L’editoriale di Gino Strippoli / Partita delicata per i granata che in caso di sconfitta rischierebbero di sprofondare in una crisi

Gino Strippoli

"Vincere e poi vincere ancora: non occorrono altre parole. Contro la Roma i granata devono giocare e impegnarsi per conquistare i tre punti, convincendo i tifosi con il loro impegno mettendoci grinta e lottando fino all'ultimo. Una partita quasi impossibile pensando ai disastri combinati nel derby e contro il Verona. Ma solo puntando alla vittoria si potrebbe uscire dall’Olimpico di Roma con un risultato capace di risollevare gli animi in casa granata. Bisogna quindi provarci senza essere troppo attendisti, perché la Roma è una squadra che se la si fa giocare è capace di rifilarti una bella quaterna in soli 45 minuti. Ecco perché pressing e gioco duro devono essere necessariamente della partita per i granata che scenderanno in campo.

"Questa può essere definita una partita decisiva per la classifica che in caso di sconfitta segnerebbe definitivamente tutto l’ambiente già in clima di contestazione.

"In caso di pareggio o di vittoria ci potrebbe anche essere un certo rasserenamento nei confronti della squadra, soprattutto se condita un prestazione caparbia. La recente contestazione al Filadelfia e i chiarimenti nella notte del rientro da Verona tra giocatori e tifosi sono pronti a esplodere in caso di risultato negativo. Se ciò succedesse diverrebbe quasi irreparabile fino a fine stagione.

"Mazzarri ha una bella gatta da pelare. E’ arrivato in una situazione dove già funzionava poco a livello di gioco e risultati. Ha trovato un organico assolutamente incompleto, manca quel centravanti capace di dare il cambio a Belotti e questi non può essere Niang. Anche perché il franco-senegalese sta iniziando a ingranare nel suo vero ruolo quello di seconda punta o attaccante esterno a sinistra. Oltretutto questo Toro ha la necessità di un giocatore che inventi assist per gli attaccanti, un giocatore che sappia mettere la palla dove serve e in questo caso le corde calcistiche nel Toro le ha unicamente Ljajic, tagliato fuori dalla squadra per troppo tempo ed ora anche infortunato. Lo scorso anno Belotti segnava tanto grazie anche alle invenzioni del serbo che sicuramente non è giocatore continuo ma è colui che segna e fa segnare. E chi segna nel Toro oggi è solo Iago Falque. Lo spagnolo è il capocannoniere granata con 9 reti in campionato e due in Coppa. Un giocatore che sta trovando anche una continuità di rendimento non solo nel gol ( ogni stagione è quasi sempre andato in doppia cifra). Ma quindi a che gioco giochiamo? Se tutti e quattro sono indispensabili chi dovrebbe rimanere fuori? Forse una soluzione tattica sarebbe quella di portare Falque sulla linea di centrocampo , formando una mediana a 4 con Baselli a sinistra, Obi e Rincon centrali e appunto lo spagnolo. A questo punto Ljajic agirebbe da vera mezza punta con Belotti e Niang in avanti. Questo comporterebbe una difesa a tre formata da Nkoulou, Moretti e chi altro? Ecco il punto interrogativo! Infatti tutto ciò non si potrà immediatamente realizzare per i vari infortuni che hanno bersagliato la difesa da Lyanco a Bonifazi e hanno centrato in squalifica Burdisso. Però come soluzione futura potrebbe funzionare. Anche perché oggi come oggi questa squadra ha solo la possibilità di giocare con questi uomini che hanno determinate caratteristiche. Un organico costruito per attuare il famoso 4-2-3-1 di Mihajlovic.

"Ecco perché oggi questa potrebbe essere la partita della svolta non per la classifica, già abbastanza compromessa rispetto agli obiettivi citati dalla società a inizio stagione, ma per i tifosi. Il Toro e i giocatori devono almeno loro dimostrare di lottare veramente e con coraggio per questa gloriosa maglia granata. I tifosi giustamente sono tutti delusi e scontenti soprattutto di sentire dagli stessi giocatori dopo ogni sconfitta la solita frase: “Adesso pensiamo al Verona”, “Adesso puntiamo al Crotone”. Certo che devono pensare alla prossima partita ci mancherebbe ma sarebbe anche il caso di pensarlo da vincenti!