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Toro: la giornata no del Gallo, la metamorfosi di Miha e l’exploit di Ljajic

Occhi Sgranata / Bologna-Torino, tra VAR e giudizi sui singoli

Vincenzo Chiarizia

"Il campionato è iniziato e la prima giornata ha mostrato alcuni aspetti sui quali vorrei soffermarmi. Del VAR si è detto e ripetuto in tutte le sedi dell’errore dell’arbitro Massa. Però da nessuna parte ho letto che in realtà il VAR è stato utilizzato parzialmente. Sì perché il gioco non è ripreso con un calcio di punizione a favore del Bologna per il fuorigioco di Belotti, ma è stato scodellato il pallone nell’area del Bologna. Perché? Molto probabilmente perché chi era dietro al monitor deve aver comunicato all’arbitro che il fuorigioco non c’era perché il passaggio a Belotti era stato fatto da Destro, dunque l’interruzione di gioco non era giustificata. Ma allora perché nella palla scodellata, definita anche palla contesa, non è stata data opportunità di giocare la rimessa in gioco del pallone al Toro, il quale era in possesso della sfera? A termini di regolamento il Toro avrebbe avuto il diritto a partecipare alla palla scodellata, ma capisco anche che dal punto di vista etico, qualora i granata avessero segnato da una situazione di palla contesa in area del Bologna, non avrebbe fatto una bella figura. Quel che è certo è che a fare una vera pessima figura è stato l’arbitro Massa.

"Parlando dei protagonisti della gara, Andrea Belotti, come ha detto il mister a fine gara, è incappato in una giornata no. Non credo che sia demotivato, anche perché come si fa ad essere demotivati nella stagione del mondiale? Credo piuttosto che non sia al cento per cento dal punto di vista fisico. Lui è un giocatore dalla muscolatura importante e credo abbia bisogno di tempo per entrare in condizione. E’ vero che nella stagione scorsa Belotti nel match del 21 agosto 2016 contro il Milan segnò con un gran colpo di testa e sbagliò anche un rigore, ma è altrettanto vero che se domenica la sua inzuccata su assist di Zappacosta nei primi minuti non fosse uscita di poco dalla porta difesa da Mirante, probabilmente oggi non si parlerebbe in maniera troppo dubbiosa del nostro bomber. Ora però c’è il Monaco a far tremare le gambe ai tifosi del Toro, se le cose dovessero andare come sembra, i monegaschi avranno un bel gruzzolo da investire e potrebbe permettersi a cuor leggero la clausola rescissoria del nostro bomber. A quel punto spetterebbe a lui decidere. Non ci resta che attendere la fine della sessione estiva per mettere un punto a questa telenovela.

"Ciò che invece mi ha colpito di più è stato l’atteggiamento del mister durante la partita. Il Torino ha mostrato il fianco nel primo tempo, ha raddrizzato un match che si era messo male e, nella seconda frazione, non è riuscito ad impensierire Mirante al di fuori dell’occasione del fuorigioco inesistente di Belotti, dove non è stato utilizzato il VAR. Nella passata stagione capitava spesso che Mihajlovic, per dare un messaggio alla squadra, inseriva quasi tutte le punte che aveva a disposizione. Non che condividessi quella scelta l’anno scorso, o almeno non sempre, ma a Bologna ha deciso di non cambiare in quel modo e di perseverare con il 4-2-3-1. Forse non ha abbastanza fiducia nei rincalzi (Sadiq, De Luca, Edera, Parigini), ma allora vanno colmate sul mercato le mancanzi. Comunque a mio modo di vedere, visto che il Bologna era così chiuso in difesa, era necessario aprire le maglie rinforzando il centrocampo per dare più spinta sugli esterni: in sostanza sarei passato al 4-3-3 inserendo Rincon (prima che si infortunasse Obi) al posto di Berenguer riportando il Toro all’assetto dello scorso anno. Ciò non avrebbe significato affatto disconoscere i dettami tattici di un mese e mezzo di preparazione, ma avrebbe dato al Toro una chance in più di assistere meglio Belotti che, parole del mister, è stato servito male. Certo, il passaggio al 4-3-3 avrebbe spostato Ljajic sulla sinistra, ma credo che per la condizione che aveva domenica sera, il serbo avrebbe fatto sfracelli anche a sinistra. Infatti ciò che mi fa sgranare gli occhi più di tutto, è vedere il numero dieci granata rincorrere Verdi in copertura nella nostra metà campo. Queste cose il tifoso granata non può non apprezzarle!

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"Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.