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Un passo alla volta…

Mai Cuntent / "Caro diario, non è facile scriverti dopo lo 0-0 contro l'Empoli"... Debutta su TN una nuova, tagliente rubrica

Redazione Toro News

"Ironia, ma anche schiettezza e sapienza nell'uso delle parole: debutta su TN una nuova rubrica. "Mai Cuntent" è il nome, Stefano Gurlino la penna: buona lettura!

"Caro Diario,

"non è facile scriverti dopo questo 0-0 che il (piccolo) Empoli è riuscito a soffiare sotto il nostro pretenziosissimo naso. E’ che noi senza un po’ di ‘lamento’ non sappiamo stare. Come diceva mio nonno: “mai cuntent”. E dire che lui, temerario del 1916, ha visto gli Invincibili, Meroni, Sala, Pupi & Graziani, Junior, salvo godere un’ultima volta con Marchegiani e Casagrande. Pensa se avesse visto anche solo il Torello con la “B” sulla schiena che galoppava su e giù qualche anno fa.

Ma fatto sta, caro diario, che quella “B” per fortuna è scomparsa dal groppone e dubito tornerà a farci visita. Potrei raccontarti tutto il percorso, ma so che fremi dalla voglia di conoscere i tempi che corrono. E fai bene. Specie se l’unica “B” degna di nota vista al Grande Torino è quella di un ventenne argentino mai domo, innegabilmente bravo e con quel “plus” che a noi granatissimi piace da impazzire: il volto da bravo ragazzo. Questo Boyè ha tutte le armi per diventare granata (e fortissimo) dalla testa ai piedi. Una su tutte, il sacrificio. Perché pur sempre di sacrificio si tratta. In preda agli origami della sfortuna, il Toro di oggi la davanti si presenta decimato e infatti dura quel che può: tirando quasi mai in porta nel secondo tempo, ma provandoci con costanza e a testa bassa nei primi quarantacinque. Con quella rabbia di fondo che mancava da un po’ e che, detto tra noi, non fa mai male.

La verità è che siamo un puzzle, caro diario. Alle prese con il cielo e le sue sfortune, ma quest’anno abbiamo cambiato casa produttrice, i pezzi, e alcuni di questi sono pure pregiati (qualcuno ha detto Hart?). Altri invece sono sempre gli stessi e guai se non ci fossero: il silenzio diligente di Moretti, l’altalenante ma sempre presente Bovo, il più longevo Vives. Poi sì, ci sono anche quelli di cui conosciamo qualche gioia e un po’ di dolore. Maxi Lopez è stato (e sarà ancora) decisivo, questo è fuori discussione. Ma è a dieta dallo scorso Gennaio. Evidentemente i “dolci” modi di Ventura non sono bastati, ma niente drammi: ci sono quelli duri di Sinisa, che se non altro è quello che lo conosce di più e sa che tasti premere per incentivarlo a recuperare. Molinaro è fin da quando è arrivato esempio lampante di abnegazione e impegno (oltre ad essere comunque ormai uno della ‘vecchia guardia’), ma l’età ‘vacilla’ e il fato pare abbia pure deciso di prendersi il crociato. Un caro in bocca al lupo, ma dietro c’è un Barreca che scalpita: occasione d’oro per un nostro ragazzo di dimostrare con le unghie e con i denti di valere la serie A. Perfetta metafora di un Toro ‘sprint’ che spinge su quello di lunga data.

So qual è la tua domanda, caro diario. E so già che risposta ti darò, senza troppa presunzione: non so quando questo puzzle troverà conclusione. Oggi, alcuni fratelli ‘mai cuntent’ mi hanno suggerito la profezia alla Nostradamus: “Mai”. Ma io non ci sto e controbatto: un passo alla volta. A cominciare da Pescara. Sperando che il cielo non ci soffi via altri pezzi e spingano quelli che mancano a tornare. Più granata che mai.

Stefano Gurlino