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Da Bresciani a Parigini, dall’85 il Toro mancava all’appuntamento col goal mondiale

Diego Fornero

Da Giorgio Bresciani a Vittorio Parigini, abbiamo dovuto attendere 28 anni per vedere in rete un giovane del Torino ai Mondiali Under 17. BRESCIANI ENFANT PRODIGE - Correva il lontano 1985 quando, nella prima edizione del Campionato del Mondo di categoria (allora si trattava, addirittura, di Under 16, poi mutò il regolamento), disputata in Cina, fu un giovanissimo Giorgio Bresciani, allora in forza alla formazione Allievi del Torino, a siglare due reti in due distinte gare della fase a gironi. A Dalian, il giovane granata andò in rete il 2 agosto 1985 contro il Costa Rica (2-0 il risultato finale) e si ripetè due giorni dopo, il 4 agosto, segnando il goal della bandiera contro l'Arabia Saudita (3-1 il risultato finale), con l'Italia che non superò neppure la fase a gironi.Le buone prestazioni di Bresciani al Mondiale di categoria, peraltro, furono di buon auspicio, tanto che il talento granata debuttò in Serie A due anni dopo, il 26 agosto 1987, nella vittoria interna per 2-1 contro l'Atalanta. Nelle quattro stagioni in granata, alternate da una in prestito proprio agli orobici, saranno 129 le presenze per Bresciani, condite da 26 reti: un bottino discreto, dal sapore del tempo che fu, che i tifosi granata segnano possa ripetersi, se non persino migliorarsi, proprio con Vittorio Parigini.UN DIGIUNO LUNGO 28 ANNI - La rete segnata dal fantasista in prestito alla Juve Stabia ieri contro l'Uruguay interrompe, finalmente, un digiuno granata che dura da quell'agosto di 28 anni fa nella competizione, rassegna internazionale nella quale, peraltro, il cammino azzurro non è mai stato esaltante. L'Italia, infatti, non ha mai vinto, e non è mai neppure salita sul podio, raggiungendo il miglior risultato in assoluto nel lontano 1987, in Canada, perdendo la finalina contro la Costa d'Avorio e giungendo quarta. Da allora, gli azzurrini hanno quasi sempre rimediato brutte figure, addirittura neppure qualificandosi per l'edizione precedente a quella attuale, la 2011. Soltanto discreta fu l'avventura azzurra nel 2009, quando la Nazionale della "stellina" El Shaarawy giunse sesta, fermandosi ai quarti di finale.E NEPPURE VATTA E DELLA MORTE... - Una curiosità: non fu particolarmente fortunata neppure la spedizione azzurra nell'edizione 1991, disputata proprio nel nostro paese. Allora, sulla panchina della Nazionale Under 17 sedeva lo storico "mago" del vivaio granata Sergio Vatta, che aveva portato con sé, oltre al portierone Matteo Sereni, all'epoca negli Allievi della Sampdoria, un giovanissimo Ivano Della Morte, centrocampista gioiello degli Allievi granata. Con il "mago" in panca, gli azzurrini non superarono neppure la fase a gironi: Della Morte, però, esordì in Serie A giovanissimo col Toro, a soli 18 anni, il 27 gennaio 1993, in un pareggio per 2-2 con la Lazio. Quella restò la sua unica presenza in granata, trasferitosi al Monza nella stagione successiva e finendo, ormai a carriera conclusa, per diventare allenatore del settore giovanile, addirittura... alla Juventus. I bianconeri l'hanno, infatti, ingaggiato nel 2009, affidandogli prima categorie inferiori, poi, dal 2011 la panchina degli Allievi Nazionali, su cui siede tuttora... paradossalmente quella stessa categoria che il "vecchio" Ivano onorava con la maglia granata.Una parabola, quella di Ivano Della Morte, che ci auguriamo possa non essere seguita da Vittorio Parigini, talento per il quale i tifosi granata già stravedono, fortunatamente blindato contrattualmente fino a giugno 2017. Scommettiamo che, dopo tanto affetto, i nostri lettori non vorranno vederlo in bianconero neppure... a carriera conclusa.Diego Fornero