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Il Torino e Moreno Longo: due Finali Scudetto consecutive non sono un caso…

Final Eight Primavera / Il tecnico granata ha confezionato un altro capolavoro costruendo da zero una squadra che coniuga qualità e carattere

Gianluca Sartori

"La seconda finale Scudetto Primavera consecutiva è l'ennesimo capolavoro di Moreno Longo. Due finali in due anni vorranno pur dire qualcosa; e se consideriamo che la Primavera granata attuale, con quella del 2014, ha solo quattro giocatori in comune (di cui uno, Giovanni Graziano, è purtroppo fuori dalle rotazioni dal mercato di gennaio), allora è giusto affermare che è il tecnico il valore aggiunto di questo Torino. Un tecnico che si è confermato essere al top del panorama Primavera italiano.

"GIOCATORI ALL'ALTEZZA - Si dirà, in campo ci vanno i giocatori. Verissimo, molti di loro sono ai massimi livelli per la Primavera. Rosso e Morra sono rimasti da fuoriquota per fare la differenza e ci stanno riuscendo, si direbbe, piuttosto bene; ragazzi come Procopio e Zenuni sono cresciuti in modo esponenziale e vedere prestazioni del genere da parte loro è una bella gratificazione per tutto il settore giovanile granata; elementi come Troiani e Danza si stanno confermando come giocatori di livello assoluto per il massimo campionato giovanile.

"CREDITO E APPLAUSI - Ma su questa finale Primavera c'è soprattutto la firma di Moreno Longo. Il tecnico si era messo in discussione in prima persona la scorsa estate, scegliendo di sposare la causa del Torino rinnovando il contratto, dopo aver perso il tricolore ai rigori contro il Chievo, sapendo che avrebbe dovuto ricostruire la Primavera da cima a fondo. Un anno dopo ha di nuovo la chance di entrare nella storia del Torino, dopo aver formato una squadra che coniuga gioco e carattere, solida e coesa. E non è un caso: i suoi metodi di lavoro e il suo modo di gestire lo spogliatoio si sono rivelati, ancora una volta, decisivi. Gli manca solo una cosa, a livello Primavera: martedì per l'ora di cena sapremo se la avrà raggiunto o meno, ma a prescindere da questo, l'uomo che ha riportato la Primavera del Torino ai vertici italiani merita credito e applausi.

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