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Primavera, i precedenti con la Fiorentina sono clamorosi: ma è vietato montarsi la testa

Erick Ferigra ('99) e Nicola Rauti ('00)

Giovanili / Nella stagione regolare due gare a senso unico, che però appartengono al passato. All'ultimo ballo del Filadelfia si riparte dallo 0-0

Nikhil Jha

"Non deve cadere nel facile tranello della sicurezza il Torino Primavera, a pochi giorni dall'andata dei playoff di accesso alle semifinali scudetto contro la Fiorentina. Il rischio può esserci, ed è umano: sia per come i granata hanno concluso alla grandissima la stagione, sia per come i due precedenti stagionali hanno marcato un netto predominio del gruppo di Coppitelli su quello di Bigica.

"L'ANDATA - Tra andata e ritorno, infatti, contro la Viola il Torino ha realizzato 7 gol, subendone uno solo, e giocando due delle migliori prestazioni stagionali per distacco. In principio fu la trasferta all'andata: in un periodo molto diverso da quello odierno, con ancora tanti aspetti da aggiustare, i granata si imposero 0-3 sul campo avversario (doppietta di Butic, rete di Oukhadda), dando prova di sapere - eccome - gestire un match contro una delle squadre più attrezzate del lotto.

"IL RITORNO - Al ritorno, sulle ali dell'entusiasmo di quattro risultati utili consecutivi, al Comunale di Grugliasco il Toro ha riproposto la splendida prestazione del girone precedente, imponendosi 4-1 grazie a tre marcature splendide nel primo tempo di Kone, Bianchi e Butic, sigillate nel finale dal rigore di Borello. Un'altra partita capace di ribaltare il pronostico.

"TESTA BASSA - Non per questo, come si diceva in apertura, il Torino dovrà però abbassare la guardia. La Fiorentina resta una squadra forte - fortissima - con prospetti di qualità e che nel corso del campionato ha dimostrato tutto il suo valore. Lo splendore delle due gare di regular season non dovrà far perdere al gruppo di Coppitelli la consapevolezza che questa qualificazione è tutta da conquistare, sebbene i precedenti dimostrino che questo Toro sa come colpire i gigliati. Testa bassa e umiltà insomma, per prendersi una buona parte della qualificazione al Filadelfia. Che per l'ultima volta, nell'anno della sua inaugurazione, potrà sostenere un gruppo che ha ormai imparato a conoscerne ogni centimetro.