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Torino-Palermo 4-0, Coppitelli: “Complimenti a Millico, è venuto con la testa giusta”

Primavera / La soddisfazione del tecnico granata a fine partita: "Sono contento, non era facile"

Alberto Giulini

Finisce 4-0 tra Torino e Palermo al Filadelfia con i granata che, complice la sconfitta casalinga dell'Atalanta contro il Genoa, agganciano i nerazzurri in testa alla classifica del campionato Primavera 1. Soddisfatto a fine partita il tecnico granata, Federico Coppitelli: "Gli ultimi risultati, compreso l'ultimo nostro con il Cagliari o la sconfitta di oggi dell'Atalanta in casa contro il Genoa ci fanno capire che tipo di campionato è questo. Io non credo che sia pretattica, il Palermo è un ottima squadra con un allenatore che stimo da sempre, che sapevamo che era venuto qui a provare a fare la partita giusta. Oggi puoi pareggiare, puoi perdere ma io mi ero stupito quando ho visto il rilassamento contro Verona e Cagliari. Ma va bene così perché la sconfitta ti migliora, abbiamo lavorato bene. Ho avuto anche risposte da alcuni ragazzi come Petrungaro, Murati, anche Giunta sta crescendo. Non era facile e i ragazzi sono stati bravi, sono contento".

Poi ancora: "Abbiamo tanti ragazzi dello stesso livello, molti dei quali con caratteristiche simili. Poi purtroppo bisogna fare delle scelte, ma dobbiamo essere bravi a capire che se non ci mettiamo quel qualcosa in più siamo una squadra normale. Abbiamo una buona rosa, ma dobbiamo crescere, dobbiamo fare partite più concrete ed efficaci. Sono sicuro che il Verona quando è tornato in pullman ha pensato: 'Me lo aspettavo più forte questo Torino'. Noi siamo ottimi giocatori, solo se facciamo le cose per bene. Se non lo facciamo, tolto qualcuno, non siamo così pericolosi. Dobbiamo mettere in conto che faremo qualche passo falso, succede a tutti, ma se lo commettiamo perché pensiamo di essere più forti degli altri mi arrabbio".

Su Millico: "Adesso è a cavallo tra noi e la Prima Squadra. Ovvio che la Prima Squadra ha la priorità, ma comunque oggi Vincenzo è venuto con la testa giusta. Gli ho fatto i complimenti, ma adesso gli avversari lo triplicano ed è stato bravo oltre il gol ad aprire spazi per Petrungaro. Anche se ieri era in panchina in Serie A deve venire con noi e farlo con la testa giusta e oggi lo ha fatto. La generazione di oggi è difficile far capire che c'è da fare un percorso, che dipende dalla qualità e non dalla quantità delle partite che giochi. Petrungaro è entrato oggi è ha fatto la differenza, deve solo capire che anche se entra con un numero più alto dell'undici per me resta un giocatore importante. Adesso abbiamo tante partite è normale che ora servono tutti, ci devi essere, non possiamo permetterci giocatori molli. Si attraversano momenti difficili, ma bisogna avere carattere. Ricordo quando lo mandai a giocare con la Berretti per punizione perché non mi era piaciuto un suo comportamento, era al bivio: poteva mollare, invece è rimasto sul pezzo e ha fatto vedere quanto vale".

Poi ancora, sulla finale di Supercoppa: "Non giocare a San Siro mi ha lasciato un po' perplesso. Non so neanche se a noi ci svantaggia o ci avvantaggia ma arrivare al 30 marzo che siamo due mesi e finisce l'anno e non giocare allo stadio è un peccato. Senza polemica, mi aspettavo delle difficoltà perché so che l'Inter ha tanti impegni ma la crescita passa anche dal giocare in palcoscenici importanti".