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Torino, parla Asta: “Scudetto Primavera? Il coronamento di un grande progetto”

Esclusiva TN / L'ex giocatore ed allenatore delle giovanili granata afferma: "Grande soddisfazione, è la vittoria di tutto il settore giovanile, il frutto del duro lavoro svolto negli...

Nicolò Minella

"Poche ore dopo la conquista del tricolore da parte degli uomini di Longo, abbiamo contattato Antonino Asta, grande protagonista nel Torino tra la fine degli anni '90 e il 2002 ed ex allenatore degli Allievi Regionali e Nazionali e della Primavera granata. In poche parole, uno che conosce molto bene l'ambiente Toro a livello giovanile. 

"Buongiorno mister, la Primavera del Torino è finalmente tornata a vincere lo Scudetto dopo 22 anni. Ha visto la partita? 

"Sì, l'ho vista. È stata veramente una grande soddisfazione: quando si è storicamente abituati a vincere molto a livello giovanile è difficile accettare di perdere questa continuità. Proprio per questo, conquistare nuovamente lo Scudetto dopo tutti questi anni è un grande risultato, è quasi come vincerlo per la prima volta. È un successo frutto della grande organizzazione di tutto il settore giovanile: dagli allenatori e i dirigenti, agli scouting e i giocatori.

"A proposito di settore giovanile, lei che lo conosce molto bene, quale pensa sia il suo punto di forza al giorno d'oggi?

"Indubbiamente le poche chiacchiere, la dedizione al lavoro, l'interesse nei confronti dei ragazzi. Il segreto del vivaio granata è proprio questo, l'essere una realtà composta da grandi lavoratori che senza troppi proclami e con sacrificio, pazienza e sofferenza hanno saputo costruire le basi di questo meraviglioso trionfo. Il Toro è così anche, anzi, soprattutto a livello giovanile.

"Quali reputa siano stati i meriti di Moreno Longo nella conquista del tricolore?

"Indubbiamente molti, ma per parlare di meriti bisogna andare a ritroso. Lo Scudetto non è altro che il coronamento di un progetto portato avanti con coerenza da anni grazie a moltissimi professionisti abili nel valorizzare i talenti a partire dai Pulcini.

"Parliamo dei protagonisti sul campo, ritiene alcuni di loro già pronti per il salto in prima squadra?

"Durante i miei anni nel settore giovanile, non ho avuto modo di conoscerne molti di persona, però penso ci siano dei buoni prospetti. Fare dei nomi è relativo, potrei dire Morra o Rosso, quel che è certo è che riuscire a tenerli a Torino e ad inserirli in prima squadra sarebbe veramente la ciliegina sulla torta. In ogni caso, è giusto anche far fare loro un po' di esperienza nelle serie cadette.

"Sempre in merito alla prima squadra, secondo lei come dovrà muoversi la società per rinforzare il Toro in vista della prossima stagione?

"Come ho già detto, alcuni elementi della Primavera in uscita potrebbero fare da contorno al Toro che verrà. Non dimentichiamoci, inoltre, di tutti i giocatori di proprietà in prestito in Serie B o in Lega Pro. Mi riferisco ai fratelli Gomis e ai vari Aramu, Suciu, Chiosa. Per quanto riguarda il resto, non so quali potrebbero essere le grandi uscite. Sicuramente bisognerebbe cercare di non vendere Darmian e i pezzi migliori in modo da non snaturare troppo l'ossatura creatasi negli ultimi anni. Sarebbe un qualcosa di importante, anche perché Ventura, per continuare a far bene, ha bisogno di un progetto a lungo termine. Con un buon innesto per reparto, comunque, penso che il Toro potrà togliersi diverse soddisfazioni anche il prossimo anno.

"A centrocampo, il nome di Valdifiori è stato accostato molto al Toro negli ultimi giorni, pensa sia il profilo giusto per completare la mediana?

"Valdifiori è un buon giocatore, potrebbe essere un elemento molto utile alla causa perchè sa dettare i tempi di gioco. Tra l'altro è anche un lavoratore infaticabile, uno che dà tutto, uno da Toro insomma e il fatto che sia italiano è un qualcosa di positivo. Fosse per me, cercherei di sponsorizzare il più possibile i talenti di casa nostra.

"Per finire, una domanda sul suo futuro: quest'anno ha allenato il Bassano, e il prossimo? Il Novara? 

"Difficile fare previsioni sul mio futuro, sicuramente non allenerò più il Bassano. È stata annata meravigliosa, conclusa sì male con la finale Playoff per andare in Serie B persa con il Como, ma una cavalcata davvero straordinaria. Io allenatore del Novara? Ora vediamo: è vero, se n'è parlato, ma ho avuto anche altri contatti. Verrà il tempo di decidere, a me piacciono i progetti seri, non vado alla ricerca di contratti pluriennali, mi interessa poter dare la mia impronta e sentirmi parte di qualcosa di importante.

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