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Torino Primavera: come interpretare l’eliminazione agli ottavi del “Viareggio”

Giovanili / Il regolamento cervellotico e gli errori di immaturità che sono stati decisivi

Gianluca Sartori

"La Viareggio Cup del Torino è terminata troppo presto. I granata di mister Coppitelli sono usciti agli ottavi, ai calci di rigore contro il Rijeka. Seppure va tenuto conto del fatto che questo torneo sia stato affrontato con alcune importanti defezioni (e da questo punto di vista le risposte date dalle cosiddette seconde linee sono la buona notizia con cui Coppitelli torna a casa) il risultato certamente è deludente e va letto in maniera approfondita. Senza prendersela unicamente con i "rigori maledetti", sebbene siano stati fatali ai granata anche l'anno scorso, in semifinale contro il Sassuolo. Alla roulette decisiva dagli undici metri, i ragazzi del Torino (nella fattispecie D'Alena, Fiordaliso ed E. Bianchi) hanno sbagliato tre rigori su quattro perchè provati da quanto era accaduto pochi minuti prima, ossia il gol subito all'ultimo secondo, quando già si vedevano ai quarti di finale forti del vantaggio siglato da D'Alena, sempre dal dischetto.

"REGOLAMENTO CERVELLOTICO - Innanzitutto sembra doverosa una critica al regolamento del torneo. Il Rijeka si è confermata squadra di buon livello, facendo vedere che non per caso aveva messo paura alla Juventus nel girone eliminatorio. In quell'occasione, contro i bianconeri, furono i croati a farsi raggiungere nei minuti finali, vanificando addirittura un doppio vantaggio: chissà che proprio quell'episodio non abbia costituito la molla psicologica per credere nel colpaccio contro i granata fino all'ultimo secondo, come poi è successo. Ma se una squadra che vince il girone a punteggio pieno come il Torino agli ottavi, come premio per il perfetto ruolino di marcia, incontra un Rijeka che nel suo girone ha fatto sette punti, arrivando secondo solo per differenza reti, qualcosa che non va c'è. Ricordiamo infatti che il tabellone della Viareggio Cup non viene determinato tramite sorteggi ma tramite cervellotici incroci prestabiliti.

"IMMATURITA' - Inoltre, c'è da sottolineare che la partita contro il Rijeka ha confermato il trend recente della squadra di Coppitelli, che gioca meglio degli avversari, crea di più, fa la partita, ma poi raccoglie meno di quanto seminato. Se si vuole crescere non si può prendersela solo con la sfortuna (che certamente c'è e anche in dosi non indifferenti) ma va migliorata la gestione degli episodi. E' imperdonabile subire gol a partita già finita, in una situazione in cui il tecnico aveva anche ordinato la difesa a cinque. Così come dare il tempo ad un avversario di centrare la porta perchè ci si era fermati in attesa del fischio di un fuorigioco che poi non arriva, come fatto con il Chievo nell'ultima sconfitta in campionato. Serve quindi imparare dagli errori di immaturità e trarre da quanto accaduto la volontà per prendersi le rivincite in campionato (dove la rincorsa ai play-off deve restare il grande obiettivo) e in Coppa Italia. Il 6 e il 13 aprile, contro un Milan che ieri è caduto anch'esso ai rigori contro il Parma, c'è un trofeo che aspetta.