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Torino-Sassuolo 1-3, Coppitelli: “Oggi si chiude un ciclo, complimenti a questi ragazzi”

Primavera / Le parole di mister Coppitelli al termine del match del Filadelfia tra Torino e Sassuolo

Nicolò Muggianu

Finisce 1-3 al Filadelfia tra Torino e Sassuolo. Un brusco stop per i granata, che dicono così definitivamente addio al sogno secondo posto. Le dichiarazioni di Federico Coppitelli a fine gara: "Penso che globalmente la squadra abbia fatto una buona prestazione, posso rimproverare poco ai ragazzi. Rigiocare la partita con gli stessi episodi credo che avremmo vinto noi. L'importante in questo momento è vedere la squadra che sta bene. Oggi abbiamo provato qualche esperimento in vista dei playoff. Se devo fare una riflessione la faccio sulla difesa di oggi: dove c'erano quattro giocatori che non avevano mai giocato insieme, Gilli a sinistra quindi non era facile". Poi ancora: "Quando tu crei 10 palle gol e loro ogni tiro fanno gol non è facile da commentare. Sul secondo gol abbiamo visto la bandierina alta e i ragazzi si sono fermati. Non è un alibi, anzi, però alcune cose non le ho capite. C'era un rigore su Rauti, ma la direzione di gara e alcuni episodi arbitrali oggi non li ho capiti. Poi comunque il Sassuolo ci gioca il tutto per tutto, ha battuto di fila Atalanta e Torino e questo fa capire che voglia hanno. Ora dobbiamo allenare gli automatismi in vista dei playoff. Penso a Singo e Marcos che si stanno inserendo da un paio di mesi ma arrivano da realtà diverse e parlano lingue diverse, non è facile".

Poi ancora: "Oggi Buonavoglia ha debuttato, Potop ha debuttato. Ogni tanto ricordiamoci che facciamo settore giovanile e io a fine anno devo dare alcune valutazioni alla società. Io penso di fare bene anche con loro e avendo già raggiunto l'obiettivo playoff adesso dobbiamo valutare questi ragazzi - alcuni dei quali sono in prestito - per capire cosa fare a fine anno. Singo? Ci stanno partite come oggi, che se fai errori si vedono ancora di più. Sono tutte cose che conto di mettere a posto nelle prossime settimane prima dei playoff. Finisce il nostro campionato, il campionato della prima squadra, quindi avremo qualche settimana di lavoro più intensa". Poi ancora: "Noi di solito facciamo fatica a creare occasioni da gol. Oggi abbiamo creato 10 palle gol nitide e concesso tre ripartenze, quindi va bene. Diciamo che ho visto quello che volevo vedere. Sono contento, abbiamo fatto la nostra partita. Sarei stato più preoccupato se avessimo pareggiato vedendo i ragazzi in difficoltà come nel primo tempo contro il Chievo. Poi è chiaro che adesso la differenza di stimoli c'è e si vede. Poi per il resto abbiamo avuto un momento di calo, ma oggi stavamo bene. Oggi è l'ultima partita in casa e si chiude in cerchio per molti ragazzi che hanno fatto ottime cose in questi anni. Questo è il secondo anno che a tre partite dalla fine il Torino è già ai playoff ed è qualcosa di importante, bisogna dare i giusti meriti. Auguro che questo possa capitare anche nei prossimi anni. Mi sarebbe piaciuto sentire un applauso per questi ragazzi anche con la sconfitta, perché in questi due anni hanno fatto qualcosa di bellissimo e oggi molti di loro chiudono un ciclo. Se si chiude il mio ciclo? Adesso mi riferivo ai ragazzi. Ci sono molti 2000 in squadra che chiuderanno questa esperienza. Sono stati due anni bellissimi. Due qualificazioni ai playoff consecutivi arrivando davanti a squadre che, non mi piace parlare di budget, ma hanno investito molto. I miei ragazzi invece hanno raggiunto uno spessore in due anni che sarà difficile da ripetere. Se mi sento pronto per una partita dei grandi? Sì. Prima di venire qui ricordo che il presidente del Frosinone mi aveva detto che mi avrebbe dato la prima squadra. Io mi sentivo pronto, ma poi fece scelte diverse. Probabilmente questi tre anni al Toro noi viviamo quasi un'atmosfera da prima squadra. E questo mi fa pensare che forse tre anni fa non ero davvero pronto. Comunque la Primavera ormai è un campionato difficile, durissimo, appena sbagli una cosa perdi. Io sono sincero e dico che mi sento pronto, ma a chi mi chiede dico anche che so l'importanza del Torino e questa per me è come una prima squadra. Non pensavo che dopo tre anni avrei fatto i ragionamenti che sto facendo oggi, cioè che mi sono trovato benissimo pur vivendo lontanissimo dalle mie radici. Da Bava a tutti i professionisti che mi hanno accompagnato. In futuro vorrei fare bene nel calcio italiano dei grandi, ma non è facile. All'estero forse avrei avuto più chance, ma in Italia forse si guardano tante altre cose. Non ho mai giocato da professionista ad esempio e per un giovane come me non è facile e spesso le squadre preferiscono non sbagliare che investire su un progetto giovane. Non so se sarà tra uno, due o tre anni ma mi piacerebbe provare".