interviste

”A Torino il miglior momento della mia carriera”

di Valentino Della Casa

Trentatre presenze in un anno con la maglia granata, nel 2004/2005; ventuno con quella della Triestina dall’agosto 2005 al gennaio 2006, prima del passaggio al Rimini. Maurizio Peccarisi...

Redazione Toro News

di Valentino Della CasaTrentatre presenze in un anno con la maglia granata, nel 2004/2005; ventuno con quella della Triestina dall’agosto 2005 al gennaio 2006, prima del passaggio al Rimini. Maurizio Peccarisi ha vissuto due momenti molto intensi con i granata e gli alabardati. Soprattutto con i primi, che, non nasconde, hanno costituito l’apice della sua carriera agonistica. E quindi volentieri parla di Toro il “Pecca”; ne ha la possibilità grazie a TN, che lo ha contattato in esclusiva come doppio ex di Torino e Triestina.Maurizio, inutile immaginare che Torino-Triestina ha per te un sapore particolare.Proprio così. Ho conservato un ottimo ricordo delle due squadre, a questa partita guarderò con grande interesse, sia per quello che può significare per l’intera stagione di entrambe le compagini, sia per quello che significano per me.Come giudichi la tua esperienza a Torino?Rispetto alla Triestina, non me ne vogliano i suoi tifosi, non c’è paragone. Di Torino ho il ricordo più caldo, più bello: ho conquistato la A sul campo, ha costituito il mio miglior momento in carriera. Un anno breve, ma intenso.Ti aspettavi un campionato come quello che hai disputato in granata?Quando sono arrivato, sapevo che la gente diceva: “E’ arrivato Peccarisi. E chi è Peccarisi?”. Ma paradossalmente questo può avermi aiutato. Mi spiego, un giocatore importante, che arriva a Torino (dove sono abituati a nomi altisonanti) deve sempre dimostrare quel qualcosa in più degli altri. Io invece sono arrivato in punta di piedi, dalla C1, e i giocatori che hanno più o meno la mia storia sanno che vieni valutato solo e soltanto per come sei sul campo, senza troppe pressioni. Quanto mi sarebbe piaciuto restare a Torino, sarebbe stato anche il mio primo anno in A. Peccato, vuol dire che non era destino.Il tuo ricordo più bello dell’esperienza piemontese?Beh sicuramente quei sessantamila al Delle Alpi. Ho conservato i video di quella partita, sul computer. Qualche volta me li guardo: mi viene il magone. È stato un qualcosa di magico, indescrivibile. Che partita ti aspetti tra Toro e Triestina?Una gara molto combattuta, sofferta. Alla Triestina va bene un pareggio, perché fare un punto a Torino è già tantissimo. Giocheranno sicuramente di rimessa. Il Toro, invece, non può sbagliare: deve vincere perché le concorrenti pressano non poco.Ce la farà il Torino ad arrivare ai play off?Secondo me sì, e spero tanto che li vinca.E la Triestina a salvarsi?Decisamente più dura: se la giocherà all’ultimo con l’Ascoli, ma possono ancora farcela.Infine, per chi tiferai sabato?Mi sembra già piuttosto chiaro: il mio cuore pende più verso Torino!Grazie mille, Maurizio.Grazie a voi, un saluto a tutti e forza Toro!

(foto M.Dreosti)