interviste

Cairo, non fare il padre padrone!

Lo incontro come ospite d’onore all’inaugurazione della manifestazione del “Moscato Wine Festival”, nella splendida Piazza Carlo Felice a Torino. Bruno Gambarotta, simpatico e ironico...

Ermanno Eandi

Lo incontro come ospite d’onore all’inaugurazione della manifestazione del “Moscato Wine Festival”, nella splendida Piazza Carlo Felice a Torino. Bruno Gambarotta, simpatico e ironico è colui che incarna il “sense of umor” tipicamente piemontese, anche fra i tifosi del Toro. Tra un bicchiere del dolcissimo nettare e una sagace battuta, proviamo a chiedergli cosa pensa del suo Toro.Gambarotta, se il Toro fosse un vino, quale sarebbe?Sicuramente un vino molto strutturato, forse una barbera non barricata, un amarone. No, anzi, sarebbe un primitivo di Manduria. Perché il Toro è un po’ selvatico ed è la sua bellezza, non deve perdere la sua grinta, o almeno dovrebbe essere così anche se attualmente non lo è, ma speriamo che ritorni.Quest’anno non è stato molto spumeggiante…Ho visto molto male il Toro quest’anno. Non mi è piaciuto questo presidente padre padrone, che ha mandato via l’allenatore, poi si è pentito. Ognuno deve fare bene i propri ruoli, l’allenatore fa l’allenatore e il presidente fa il presidente. Gli acquisti di gennaio erano praticamente inutili, non so. Il Torino è una altra cosa, servono più giovani e tanta grinta.Resterà De Biasi?Mi piacerebbe. È l’allenatore giusto. Un consiglio per Cairo per la prossima stagione?Di fare il presidente. Lui non delega nulla, io darei fiducia ai collaboratori. Sono convinto che il Toro farà bene il prossimo anno. Non vedo l’ora di giocare il derby.La Juve che vino sarebbe?Un cocktail, un negroni, un guazzabuglio di bevande.