interviste

”Il Torino deve giocare da Toro”

di Stefano Rosso

 

Sarà Simone Loria, ex centrale difensivo granata mai dimentato dai tifosi, a presentare la sfida di domani tra il Torino e l'Atalanta. "Mi sarebbe piaciuto rimanere -...

Stefano Rosso

di Stefano Rosso

Sarà Simone Loria, ex centrale difensivo granata mai dimentato dai tifosi, a presentare la sfida di domani tra il Torino e l'Atalanta. "Mi sarebbe piaciuto rimanere - esordisce il difensore torinese - perchè come già avevo detto l’anno scorso l’emozione che ho provato giocando con la maglia del Toro e quando ho fatto il gol contro la Triestina è stata veramente grandissima, anche superiore all’esordio in Champions League".

Quest'anno la serie B, a differenza dell'anno scorso in cui la conformazione dei playoff si è stabilita quasi all'ultima giornata, si sta delineando con una netta fuga delle prime tre squadre al vertice

"L'Atalanta ed il Siena si sono attrezzate per figurare bene in campionato, avevano una rosa importante dalla retrocessione alla quale hanno aggiunto alcuni buoni elementi per puntare alla serie A e la classifica sta dando loro ragione. Il Novara invece è una bella sorpresa, nessuno se l’aspettava ma c'è da dire che anche loro si sono mossi bene sul mercato: a gennaio hanno aggiunto due innesti importanti come Parola e Pinardi, giocatori che per la categoria possono dare molta qualità alla squadra di Tesser".

Il Torino invece?

"Non è mai facile iniziare l'anno con allenatore e squadra completamente nuovi. Col tempo il Toro si è ripreso e sono convinto che abbia grandi possibilità di poter arrivare ai playoff. Forse, però, potrebbe arrivarci da quarta classificata perché il terzo posto, a meno che davanti non rallentino, è un po' difficile da raggiungere. Ho però fiducia in questa squadra, conosco molti elementi e so che hanno le possibilità e le capacità per fare bene".

Da qualche anno ormai sulla carta il Toro sembra sempre avere la squadra più competitiva, ma poi, ripetutamente, succedono degli imprevisti: alcuni parlano di carattere, altri di pressioni, altri ancora dell'ambiente. Esiste forse un 'mal di Toro'?

Prima di vestire il granata hai anche trascorso due stagioni a Bergamo, quale ricordo conservi della tua avventura nerazzurra?

''Sono stati anni bellissimi perchè abbiamo stabilito sia il record di punti dell'Atalanta in serie B sia in serie A e sono rimasto molto affezionato a quella piazza".

Parlando della partita, invece: il pronostico?

"Dico assolutamente 1. Sono tifoso del Toro e mi auguro che vinca: poi spero che tutt'e le squadre possano raggiungere la serie A, ma questa partita dobbiamo vincerla noi".

Cosa dovrà fare il Toro per vincere?

"Come campionato l'Atalanta ha dimostrato, finora, di essere più continua ed attrezzata, ma il Toro dovrà giocare da Toro. Questo però è un concetto troppo vago perchè non basta dirlo tanto per fare proclami, ma bisogna sapere realmente cosa significa 'giocare da Toro' e crederci. Nella partita di andata per 20'-25' l'Atalanta avrebbe potuto fare tre gol, poi il Torino è cresciuto e se non fosse stato per un'episodio, la rete di Tiribocchi nel finale, la partita sarebbe terminata giustamente in pareggio".

Quanto influirà sulla gara la trasferta vietata ai sostenitori ospiti, ma soprattutto l'Olimpico interamente granata?

"Avere l’Olimpico solo granata è importante, ma anche se i tifosi del Toro fossero in minoranza non cambierebbe nulla: il tifoso granata ha un qualcosa in più delle altre tifoserie e la sua presenza è assolutamente fondamentale e può dare una grossa mano. Poco importa che sia maggioranza o minoranza, può essere anche uno solo".

L'ultima frase del centrale difensivo sottolinea quanto forte ancora sia il legame del giocatore con Torino e con la maglia granata e lui stesso, in chiusura, ci tiene ad aggiungere: "Un caloroso saluto a tutti i tifosi del Toro".

(foto: M.Dreosti)