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”Qualcuno può non aver retto la pressione”

Dal Piacenza, quindicesimo a quota 46, al Frosinone, ultimo con 38 punti. Sono otto le compagini che si giocheranno fino al termine le possibilità di salvezza e tra di esse c’è anche la Triestina, che dopo un girone di...

Redazione Toro News

Dal Piacenza, quindicesimo a quota 46, al Frosinone, ultimo con 38 punti. Sono otto le compagini che si giocheranno fino al termine le possibilità di salvezza e tra di esse c’è anche la Triestina, che dopo un girone di andata molto complicato si è ripresa alla grande in quest’ultimo periodo, raccogliendo qualcosa come nove punti nelle ultime quattro giornate, riaccendendo così le speranze salvezza quando ormai sembrava tutto perso. Sabato gli alabardati faranno visita al Torino e per capire il loro stato d’animo abbiamo contattato il direttore sportivo Riccardo Prisciantelli, che fa un bilancio della stagione a 270 minuti dal termine.

Buongiorno direttore, con tre vittorie nelle ultime quattro gare siete una tra le squadre più in forma della B. A dispetto della classifica, credete possibile fare risultato a Torino?“In questo momento stiamo facendo bene ma di certo non sarà facile per noi. Diciamo che sarà molto più complicato per la Triestina portare a casa punti importanti che non per il Toro”.

Visti i recenti risultati, c’è qualche rammarico riguardo l’esonero di Iaconi? E’ stato troppo tardivo?“Questa è una bella domanda, non è mai facile trovare una ricetta giusta su queste cose. Non si può negare, comunque, che sono stati troppo pochi i 17 punti raccolti fino alla sosta natalizia, nessuno ha fatto peggio di noi. Salvioni con una partita in meno nel ciclo ha fatto sei punti in più nel ritorno. Inoltre, per chi arriva con la squadra ultima è molto complicato, è differente rispetto ad un esonero in una società che si trova anche solo terzultima. C’è il problema psicologico, la pressione dei tifosi e da ultima diventa difficile affrontare chiunque”.

Sui risultati c’è, però, anche il peso di un mercato cominciato in forte ritardo. Quanto ha influito, secondo lei, questo aspetto?“Sicuramente non si può non tenere conto di ciò. Fino al 4-5 agosto la squadra era ancora in C1, poi io sono arrivato il 12 e fare il mercato in un periodo di tempo così limitato non è certamente facile. E si deve considerare anche il budget, la situazione della Triestina non ci ha permesso di fare grossi investimenti ed è venuta fuori una squadra giovanissima, quella con l’età media più bassa della B. Sabato in campo avevamo un ’91, due ’90, due ’89 ed un ’88. In termini di esperienza abbiamo pagato certamente qualcosa ma è stata una scelta”.

Dopo il Toro troverete Vicenza ed Ascoli. I veneti sono abbastanza tranquilli, è possibile che ad Ascoli sia una gara da dentro o fuori?“Se come dice lei arriveremo ad Ascoli con la possibilità di disputare almeno i playout ci potremo ritenere abbastanza soddisfatti. Contrariamente al pensiero dei tifosi, per i quali è stata un’annata deludente, per noi è stata una bella rincorsa”.

Parlando, invece, della prossima avversaria, secondo lei cosa è mancato al Toro in questa stagione per competere per le primissime posizioni?“Dall’esterno è difficile da capire, anche perché sono così tanto impegnato a Trieste che faccio fatica a guardare fuori. Quello che posso dire è che, comunque, il Torino ha un organico di primo piano, forse non al livello di Atalanta e Siena ma certamente importante. Io conosco Iunco, che ho avuto a Verona, ma ci sono tanti altri giocatori di valore. Probabilmente qualcuno di essi non ha retto la pressione. Poi bisogna considerare anche la componente fortuna. In un campionato equilibrato come questo gli episodi possono fare la differenza e a noi ci hanno sempre detto male. Finora abbiamo colpito qualcosa come 14-15 pali, contro il Grosseto tre di cui due nella stessa azione”.