interviste

”Quella di sabato era una gara da vincere”

di Ivana Crocifisso

Come ogni lunedì, anche oggi Patrizio Sala analizza l'ultima gara del Toro. Il punto ottenuto sabato con il Piacenza ha lasciato i tifosi più che insoddisfatti, anche alla luce dei...

Redazione Toro News

di Ivana Crocifisso

Come ogni lunedì, anche oggi Patrizio Sala analizza l'ultima gara del Toro. Il punto ottenuto sabato con il Piacenza ha lasciato i tifosi più che insoddisfatti, anche alla luce dei risultati delle concorrenti alla corsa play-off.

Come giudichi la prestazione di sabato e come mai il Toro non è andato al di là dell'1-1?La difficoltà maggiore è quella di interpretare le partite, che non sono sempre uguali. È mancato anche questo, anche se ovviamente non è l'unico fattore. Quando il Toro gioca contro squadre che si chiudono fa fatica. Il Piacenza si chiudeva e poi ripartiva molto bene, le punte aprivano il gioco e su uno dei palloni in verticale i granata si sono fatti sorprendere. Ho visto poco collettivo, ognuno giocava per sé.

Ritornavano in campo contemporaneamente sia Garofalo che D'Ambrosio, che garantiscono meno copertura di Rivalta e ZavagnoSì, ma i gol il Toro li ha presi anche con gli altri due terzini, non credo quindi che il tutto sia imputabile ai due giocatori scesi in campo sabato. Piuttosto si è sentita la mancanza in difesa di un giocatore come Ogbonna, che ultimamente è cresciuto tantissimo.

È stata la prima da titolare per Gabionetta, come lo hai visto? Potrà essere decisivo?Sicuramente è un giocatore che ha qualità. Rispetto alle ultime volte ovviamente ha fatto meglio, complice una diversa condizione fisica. Buon giocatore, può crescere ancora e tornare così utile nel finale di stagione. Al Toro manca un giocatore con le caratteristiche di Lodi, per fare un esempio, capace di trovare la giocata immediata, ancor prima che arrivi l'uomo. Gabionetta invece è un tipo di giocatore a cui magari piace più tentare il dribbling in certe situazioni.

Al di là della mancanza di lucidità difensiva, anche il centrocampo di idee ne ha avute poche. Budel sembra non riuscire ad ingranare, come mai?Quando di continuità ne hai poca, è più difficile trovare la condizione ma soprattutto inserirsi nei meccanismi. Ovvio che Budel dovrebbe sfruttare al meglio tutte le chances offerte da Lerda, ma è anche vero che la squadra non gli ha dato una mano.

Uno sguardo ai play-off e ai prossimi impegni del Torino. Sotto i 50 punti si è ancora in corsa?Credo che per le squadre a 49 sia tutto ormai difficile. Ma questa era una gara da vincere. Adesso c'è il Siena, ma ho meno paura della prossima gara rispetto a quella in casa con la Triestina. Con i bianconeri si possono trovare le giuste motivazioni: è la capolista, è a venti punti di distanza, troppi. Non penso che la squadra di Conte giocherà con il coltello tra i denti, ma di sicuro non regalerà nulla.

Il Toro è uscito tra i fischi, pensi possa essere contestato mercoledì a Superga? Spero nell'intelligenza della gente, lì si va per pregare e per ricordare, non per fare caciara. Bisogna rispettare quello che è un luogo sacro, ma credo nel buonsenso di tutti i tifosi granata.