interviste

”Tornare a Torino, tornare a casa mia”

 

di Roberto Maccario - Sabato sera il Torino, nel suo esordio stagionale davanti al proprio pubblico, ospiterà il Lumezzane. Sulla panchina rossoblu siede Davide Nicola, ex granata e torinese di nascita. Per...

Roberto Maccario

di Roberto Maccario - Sabato sera il Torino, nel suo esordio stagionale davanti al proprio pubblico, ospiterà il Lumezzane. Sulla panchina rossoblu siede Davide Nicola, ex granata e torinese di nascita. Per l’occasione lo abbiamo contattato e con lui abbiamo parlato del match e di tante altre cose.

Ciao Davide, per la prima volta torni a Torino da avversario dopo quella magica notte dell’11 giugno 2006: emozioni? Sensazioni ?Per me è come tornare a casa; la sensazione che si prova è simile a quella del ritorno dopo un lungo viaggio: apprezzi altri posti ma poi, quando rimetti piede nel tuo soggiorno ci sono sempre quel profumo e quell’atmosfera inconfondibili. Inoltre sono molto emozionato per il fatto di ripresentarmi di fronte ad un pubblico meraviglioso come quello torinista.

Tornando a quella sera dello spareggio contro il Mantova, nella quale andasti anche a segno: che cosa ricordi? C’è qualcosa di particolare che ti è rimasto nel cuore?Ricordo tutto, assolutamente tutto. La cose più belle sono state l’abbraccio dei compagni, anche se, essendo tutti, erano molto pesanti (ride, ndr), ed il calore di quella irripetibile cornice di pubblico. Addirittura ho ancora impressi nella memoria i volti degli spettatori seduti in prossimità del campo…

Veniamo a sabato: che partita ti aspetti? Come la state preparando?La stiamo preparando come al solito in maniera minuziosa e scrupolosa, con in più la consapevolezza di essere di fronte ad una grande squadra; io ho grande fiducia nei miei ragazzi, dotati di una grande cultura del lavoro.

Che cosa temi di più del Toro?I giocatori granata sono tutti molto forti per noi, in particolare cito Guberti, Bianchi, che non ha bisogno di presentazioni, Ebagua, a mio avviso un ottimo acquisto, Antenucci, Sgrigna e Stevanovic. La società quest’anno ha agito molto bene sul mercato a mio modo di vedere.

Questa formula della Coppa Italia, con una partita unica in casa della squadra meglio piazzata in classifica o di categoria superiore, ha fatto discutere; tu cosa ne pensi?Credo che non sia una soluzione giustissima in quanto in questo modo si formano delle caste: serie A, B e Lega Pro. In questi casi, con una partita secca in casa di una squadra più forte, devi fare leva sull’onore e sull’orgoglio di affrontare un avversario superiore; noi cercheremo comunque di stupire e di fare bella figura: è una sfida, ma a me piacciono le sfide.

(foto M.Dreosti)