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‘Toro, con tre ritocchi sei da Uefa’

Di lui si diceva che avrebbe fatto strada. Ma un intervento maldestro dello spagnolo Victor a Marassi durante il match contro la Sampdoria privò il Toro di uno dei migliori prodotti del vivaio dell’era Vatta. Adesso Alvise Zago non...

Redazione Toro News

Di lui si diceva che avrebbe fatto strada. Ma un intervento maldestro dello spagnolo Victor a Marassi durante il match contro la Sampdoria privò il Toro di uno dei migliori prodotti del vivaio dell’era Vatta. Adesso Alvise Zago non ha lasciato il mondo calcio ma, memore della sua esperienza, è diventato maestro alla “Scuola Calcio Gabetto” a Torino. Dopo aver chiuso la propria carriera professionistica nel campo sotto casa, a Rivoli, oggi guarda con interesse a una parte del mondo del calcio.

Cosa fa adesso il 10 di Rivoli ?

Insegno calcio ai ragazzi del ‘91 alla scuola calcio Gabetto. Adesso voglio intraprendere questa nuova avventura da allenatore, cominciamo e poi vediamo dove mi porterà.

Sente ancora qualcuno dei suoi compagni del Toro ?

Ogni tanto vedo Fuser, Lentini, Comi e Benedetti con cui ho giocato. Degli altri nessuno.

Segue ancora la prima squadra ?

Sì, per televisione. Sono contento del ritorno in serie A.

Che giudizio dà della campagna acquisti fatta finora ?

Discreta, manca un giocatore di categoria davanti. Vedrei bene Cruz dell’Inter, se Moratti ci facesse un favore, ma credo che interessi anche alla Juventus. Dipende da lui se vuol finire in B o fare la serie A.

A centrocampo non manca…uno Zago ? Un giocatore in grado di cucire il gioco ?

Ci sono buoni giocatori, soprattutto con l’arrivo di De Ascentis che ha grande carattere e voglia. Hanno buoni incontristi, può darsi che manchi qualcuno che organizzi il gioco. Dipende se ce la fa Gallo da solo. Potrebbe ancora arrivare qualcuno.

Che campionato può fare il Toro ?

Come neopromossa può fare bene, ed essere una rivelazione tanto che se completano la rosa con due o tre acquisti azzeccati potrebbero addirittura arrivare in zona Uefa.

Calciopoli. Lei ha conosciuto abbastanza bene Moggi…

Chi ha sbagliato deve pagare. Ho conosciuto Moggi quando era direttore generale del Toro ma non pensavo potesse fare cose di questo tipo. Di sicuro non era il solo, anche perché uno da solo può fare poco.

Sorpreso del Mondiale vinto dall’Italia ?

No, perché l’Italia oltre al nome aveva la squadra.

La testa invece l’aveva la Francia: cosa pensa delle tre giornate date a Zidane e delle due a Materazzi ?

Che sono un doppio errore. Ci sono giocatori che provocano, lo sappiamo tutti. Non ci si deve cadere. Zidane lo ha fatto e non doveva fare un gesto del genere. Non penso, però, che vada punito il provocatore, va punito chi reagisce. Per me Zidane l’ha fatta grossa al di là dell’offesa. Era l’ultima partita della carriera, ci ha aiutati a vincere il Mondiale. Poi non è neanche detto che con lui la Francia avrebbe vinto, di sicuro l’Italia al momento dell’espulsione era sulle ginocchia.