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25 aprile, calcio partigiano: se la libertà passa da un pallone

Nikhil Jha

"È il 1931 quando Bruno Neri, all'epoca giocatore della Fiorentina, rifiuta di salutare le autorità con il braccio teso alla partita inaugurale di quello che sarebbe poi diventato il Franchi: il primo gesto di un dissenso che il centrocampista di Faenza avrebbe condotto fino alla morte sull'eremo di Gamogna, in un conflitto a fuoco con gli occupanti nazisti. Neri giocò anche a Torino tra il '37 e il '40, quando si ritirò all'età di 30 anni. Difficilmente, allora, poteva immaginare dove il desiderio di libertà l'avrebbe presto condotto.

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