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A Padova la storia del Torino s’intreccia con i principali fatti del Novecento

Mondo Granata / Nella città veneta è andato in scena uno spettacolo dove vengono ricordati alcuni avvenimenti della storia granata raccontati in contemporanea con ciò che accadeva fuori dal campo

Marco De Rito

"In una location non abituale, con la presenza tra il pubblico dei familiari Ballarin, viene messo in scena uno spettacolo che riguarda la storia del Torino. Nel tempo si sono susseguite diverse rappresentazioni legate alla storia granata ma questa volta si tratta di qualcosa di diverso. "Volevamo mettere in scena qualcosa di non banale, che riuscisse a coniugare la passione calcistica e i principali fatti avvenuti nel novecento creando un filo conduttore con i vecchi lavori che avevamo prodotto". Raccontano, dalla suggestiva sala Carmeli a Padova, Beppe Giampà e Sergio Gnudi.

""Il Toro si adatta bene al fine di raccontare gli avvenimenti che sono accaduti in quell'epoca, perché non rappresenta solo una squadra ma negli anni ha rispecchiato spesso l'andamento della società che gli stava attorno". Spiega il cantautore ai microfoni di Toro News. L'idea dello sceneggiato parte da "Furia Granata" singolo dedicato al "Grande Torino" ed al trombettiere del Filadelfia Oreste Bolmida.  Come tutti sanno l'Italia si stava rialzando dalla guerra ma i risultati sportivi straordinari di Fausto Coppi, Gino Bartali e della squadra guidata da Valentino Mazzola stavano facendo ri-entusiasmare gli italiani. Il lavoro di ricerca è stato complesso ma alla fine ha ricevuto la supervisione di Franco Ossola, una grande soddisfazione per Beppe e Sergio.

"La tragedia di Superga rappresenta una delle pagine più tristi della storia del Toro ma ci sono altri momenti in cui gli avvenimenti granata s'incontrano con quello che succedeva nella società. "Si comincia con la vie lumiere, si attraversa la prima guerra mondiale, si parla del 1976 con le tragedia del terremoto in Friuli e della caduta del muro di Berlino fino al 1992 con tangentopoli". Infine i due autori spiegano il motivo per cui il loro spettacolo è ambientato in un lasso di tempo dal 1906 al 1992: "Ho scelto di concludere con il 1992 perché si tratta dell'anno dell'ultima impresa romantica compiuta dal Toro. I ragazzi di Mondonico non vinsero e non persero in finale contro l'Ajax ma la coppa finì comunque tra le mani degli olandesi".