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Fabio Pertosa, l’arte col caffè nel segno del Toro: “Sogno di dare a Belotti il suo ritratto”

Il quarantatreene artista di Saluzzo disegna utilizzando le macchie di caffè: tifoso granata, ha già avuto la possibilità di consegnare un suo disegno a Benassi...

Lorenzo Bonansea

"Lo sport e l'arte hanno da sempre qualcosa in comune. La gioia, lo stupore, la partecipazione e - in casi limite, quasi stendhaliani - l'estasi, sono emozioni che possono facilmente accompagnare l'appassionato durante una mostra, così come il tifoso durante una bella partita di pallone. Giocoforza, quando l'artista e il tifoso "s'incontrano" in una sola persona non può che scaturirne qualcosa di speciale: è il caso di Fabio Pertosa, qurantatreenne di Saluzzo, che ha cercato di unire questi due mondi non troppo distanti, stabilendo un particolare trait d'union tra la sua passione per il Toro e l'abilità e la fantasia data da una naturale verve artistica, in maniera del tutto unica ed originale. Disegnando i suoi eroi del Torino.... Con il caffè!

"Si sa - come nelle migliori biografie d'autore - la scintilla propulsiva al movimento artistico può essere accesa da un episodio di per sé irrilevante, quotidiano e abitudinario, come la caduta di una tazzina sul tavolo. "Io di lavoro faccio il cuoco, ma ho fatto tre anni di istituto d'arte e mi mancava il biennio per diplomarmi. Due anni fa ho ricominciato a disegnare frequentando la scuola serale per finire gli studi. Un giorno, casualmente, ho rovesciato una tazzina di caffè sul tavolo, e giocando col cucchiaino creai... un disegno" ci spiega Fabio, a testimonianza che l'arte che si ha dentro non muore mai, dorme soltanto, e basta un evento di per sé piccolo a risvegliare il vulcano creativo.

" Di lì in poi, la vita di Fabio, cambia: il saluzzese inizia a perfezionare la sua tecnica, lavorando con diversi tipi di caffè e con le "macchie a secco" ("sono loro che decidono il disegno, non il contrario" svela Fabio), e dopo aver lavorato sui fumetti (sua grande passione) non poteva che dedicarsi al primo vero amore: il Toro. "Sono innamorato del Toro da quando sono nato. La prima ispirazione per un disegno riguardante i granata l'ebbi allo stadio, vedendo un icona stilizzata di Mazzola: riprodussi lui e poi fu la volta di Meroni". Passato, ma anche presente: "Il ritratto che ho realizzato di Marco Benassi - e che ho potuto consegnargli dal vivo - è il primo realizzato partendo da una fotografia. Me lo ha "commissionato" il Toro Club Saluzzo e ho avuto l'onore di regalarlo personalmente al capitano" racconta emozionato.

"L'artista, però, non può vivere solo di passato, che sia esso recente o lontano, e dunque Fabio ha la testa proiettata sul futuro della sua arte, che sarà ancora fortemente a tinte granata: "A maggio esporrò i miei quadri a Saluzzo, ed ho in cantiere un ritratto di Belotti: il mio sogno è poterglielo dare di persona. Poi ci sono molti altri progetti targati Toro: spero di riuscire a farne uno di Hart, magari prima che vada via...".