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Filadelfia, dall’abbattimento alla rinascita: la gara d’appalto e l’arrivo dei soldi

8 – La rinascita del Fila / Gli ultimi 20 anni del tempio granata, passo dopo passo

Redazione Toro News

Quando ormai è scattato il countdown per l’inaugurazione del Filadelfia, che avverrà per il pubblico il 25 maggio, ripercorriamo gli ultimi 20 anni di (triste) storia del leggendario impianto. Dall’abbattimento alla rinascita, il travagliato percorso verso il “ritorno a casa del Torino”, al Filadelfia.

Mentre si sta per dare il via ai lavori preparatori - nel novembre precedente è stata spostata la colonia felina, di lì a due settimane prenderanno il via i lavori di disboscamento - prende le mosse il nocciolo del percorso della ricostruzione del Filadelfia, ossia il bando della gara d'appalto integrato per progettazione definitiva ed esecuzione del nuovo centro sportivo. Il 22 gennaio 2015 vengono ufficializzate le candidature: alla stazione appaltante SCR pervengono le proposte di IMPIANTI CIVILI INDUSTRIALI di Mestre, PRE SYSTEM di Udine e ITALGREEN di Villa d’Adda; C.S. COSTRUZIONI di Asti e CIET di Robassomero con sede legale a Roma; S.E.C.A.P di Torino; RIBAUDO F.LLI di Pinerolo (To), PUSSETTO di Rivoli (To), SALF di Ivrea (To), IMP ELETRIC con sede a Rivoli (To); ALVIT di Torino.

Il 25 febbraio l'apertura delle buste tecniche per la prima graduatoria da compilare per mano della Commissione Giudicatrice ad hoc: le aziende candidate fanno di tutto per convincere gli esaminanti, chi portando con sè plastici del progetto, chi allegando campioni dei possibili seggiolini. Il 3 marzo, invece, tocca alle offerte economiche, snodo come sempre decisivo. E' qui che si ha il quadro definitivo per l'assegnazione definitiva dei lavori per la ricostruzione dello stadio del Grande Torino. Tra ribassi d'asta, tempi di lavoro e prezzi richiesti, ad ottenere il punteggio più alto - sommando graduatorie tecniche ed economiche - è la ditta C.S. COSTRUZIONI avente sede ad Asti, dell'Amministratore Delegato Carlo Fornaca. Sono loro ad aggiudicarsi provvisoriamente i lavori, al netto delle verifiche finali e dell'assenza di ricordi delle società escluse. Altri opere compiute dalla ditta, in Piemonte, sono il centro acquatico di Alba e il Palasport di Chieri. "Per noi questo incarico è un onore e un onere", sono le parole a caldo di Fornaca. "La nostra proposta è di 397 giorni di lavoro a partire dall'apertura del cantiere". L'ufficializzazione dell'incarico avverrà il 2 giugno. Alla fine, i giorni necessari saranno grossomodo quelli.

Nel frattempo, altri avvenimenti fondamentali per la ricostruzione: tra il 2015 e inizio 2016 arrivano alla Fondazione i bonifici necessari per pagare i lavori. La Fondazione Mamma Cairo del presidente granata versa il suo milione in tre tranches da 330mila Euro: la prima il 10 marzo 2015, la seconda il 9 giugno 2015, la terza il 26 aprile 2016. Arrivano, finalmente, anche i soldi del Comune. Che fa arrivare anch'essa i 3.5 milioni in tre rate, sebbene molto posticipate rispetto alle promesse iniziali del sindaco Fassino (2012, 2013 e 2014). Il primo milione arriva infatti, il 16 aprile 2014; l'ultimo, il 3 novembre 2015.

Ma per quanto riguarda i finanziamenti, l'avvenimento più clamoroso si ha il 1° aprile 2015, quando nella Sala Carpanini del Comune si tiene la seduta pubblica per l’apertura dell buste della gara di appalto per le banche che offriranno il mutuo alla Regione per la partecipazione alla ricostruzione del Fila. Si capisce in fretta che è pervenuta una sola offerta: è quella del Credito Valtellinese con sede a Sondrio. Insomma, tra il silenzio delle banche del territorio, si è dovuti andare sino in Lombardia per trovare un istituto di credito disposto ad accendere il mutuo. Esso ammonta a 3,5 milioni di euro con un tasso d’interesse variabile del 2,5%, oltre all’Euribor a 6 mesi che attualmente si aggira allo 0.1. Il mutuo sarà di 15 anni: dopo che il vicepresidente della Fondazione, Gianluca Vignale, contribuisce a risolvere le incertezze destate ad alcuni in Regione da una dubbia interpretazione di una legge regionale, si ha la certezza che sarà il Piemonte ad accollarsi anche gli interessi, come da tempo era stato pattuito. A questo punto, i soldi ci sono, la ditta che eseguirà i lavori anche: il Filadelfia sembra pronto a rinascere. (continua).

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