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Giorgio Venturin: il figlio del Filadelfia arrivato sino ad Amsterdam

Giorgio Venturin: il figlio del Filadelfia arrivato sino ad Amsterdam

Figurine / Spegne oggi 50 candeline l'ex centrocampista, che ha legato il suo nome al Torino a più riprese: dal vivaio alla seconda promozione

Federico Bosio

Sono 50 le candeline spese oggi da uno degli emblemi dello storico Filadelfia negli ultimi decenni: Giorgio Venturin. "Figlio" dello storico impianto, poichè cresciuto calcisticamente ed umanamente tra quelle mura nel corso delle giovanili, l'ex centrocampista ha poi successivamente legato intensamente il proprio nome a quello dei colori granata, come simbolo di quella oggi tanto sbandierata leva di giovani provenienti dal vivaio che riescono ad affermarsi in prima squadra e ad esserne anche perni importanti.

Il primo Venturin viene aggregato alla prima squadra già nella stagione 1987-1988 senza trovare però l'esordio, che arriverà invece nel campionato 1989-1990 dopo essere maturato un anno tra le fila del Cosenza, in prestito: il centrocampista sboccia definitivamente e resta in maglia granata per le successive cinque stagioni - fatta eccezione per una breve parentesi al Napoli - nelle quali il rapporto con la tifoseria si solidifica grazie a pagine indimenticabili della storia del club. Dalla vittoria della Coppa Italia del 1993 - ultimo trofeo sollevato dalla società - alla finale di Coppa UEFA contro l'Ajax: il "ragazzo del Filadelfia" era in campo, e lottava per il Torino.

Nel 1994 parte poi per altre destinazioni, vestendo diverse casacche - Lazio, Cagliari ed Atletico Madrid - ma nessuna di queste riesce a sostituire il legame con quella granata, che lo richiama in Piemonte nel 2000: all'ombra della Mole ottiene la seconda promozione con i colori granata, per poi separarsene definitivamente nel 2002.  Un bilancio complessivo di 189 presenze ed otto reti tra le fila del Torino, per Giorgio Venturin: cinquanta candeline spente quest'oggi.