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“Invincibili”, il mito del Grande Torino: il nuovo libro di Bramardo-Strippoli

Mondo Granata / Giovedì 11 aprile 2019 al Museo del Grande Torino alle 21 l'evento sarà presentato dal presidente del Museo Domenico Beccaria

Redazione Toro News

Giovedì 11 aprile 2019 al Museo del Grande Torino, Villa Claretta Assandri, in via La Salle 87 a Grugliasco, alle ore 21, sarà presentato ufficialmente il nuovo libro scritto da Francesco Bramardo e dal nostro Gino Strippoli, “Invincibili”, Il Mito del Grande Torino, edito da Priuli & Verlucca. L’evento sarà presentato da Domenico Beccaria, presidente del Museo. Nel 70° anniversario della tragedia di Superga una nuova opera sul Grande Torino con illustrazioni inedite. Molti gli argomenti trattati nel libro: la storia di quella squadra e la sua costruzione; l’ultimo derby del 13 febbraio 1949; Mazzola e parola e la lite per un pallone; il Grande Torino, la Nazionale e le pagelle di chi giocò con loro. Poi ancora: la tragedia di Superga e la solidarietà sportiva; il River Plate un’amicizia infinita; la tragedia del Manchester e Mazzola e Swift uniti da un tragico destino. Ci saranno molti altri capitoli inediti per raccontare la storia di una leggenda eterna.

Così Bramardo e Strippoli presentano il loro nuovo libro:

“Non c’è ricordo di un dolore così grande e collettivo che abbia pesato sul cuore di Torino e dell’Italia tutta come lo schianto di Superga. Ricordare il passato vuol dire riportare alla mente la più grave sciagura sportiva che ha annullato una squadra che tutto il mondo ci invidiava, lo squadrone di Ferruccio Novo. Il Torino era una squadra vincente, che passava di successo in successo, grazie alla saggezza dei suoi dirigenti, alla classe e professionalità dei suoi giocatori, e avrebbe sicuramente continuato a mietere vittorie in tutto il mondo calcistico, perché era diventata una macchina perfetta a livello organizzativo, pronta a rinnovare quei calciatori già in là con gli anni. Da quella tragedia la Società non è mai riuscita a riprendersi del tutto. Se un albero vien colpito da un fulmine anche le radici profonde fanno fatica a riprendersi e ci vogliono anni affinché ciò avvenga. L’unico bagliore di luce il Torino lo ha conosciuto con lo scudetto del 1975-1976. I record sul campo, gli scudetti vinti, le imprese restano negli annali in una unicità che non ha paragoni con il calcio odierno, mutato nei regolamenti e non solo in quelli. Quei ragazzi erano la colonna portante della Nazionale: contro l’Ungheria ben 10 granata vestirono la maglia azzurra da titolari. Il Grande Torino oggi è ancora lì, con capitan Valentino al centro del Filadelfia a scambiare il gagliardetto, Bacigalupo sulla linea di porta, Menti, Ossola e Gabetto si sfregano le mani, Loik sta parlando con Grezar e Castigliano, Ballarin e Maroso sono immobili e concentrati aspettando il fischio d’inizio. I granata hanno il sole in faccia. Mazzola dà il via alla gara con un tocco per Gabetto. L’incontro inizia… prosegue… continua… per l’eternità”.

Durante la serata saranno presentati al Museo anche gli altri due libri su Gigi Radice e su “Lo scudetto rubato”.