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La sua storia, la nostra storia: Mondonico e l’apice della carriera con il Torino

Foto: Wikipedia

Le prime panchine, dalla Cremonese al suo Torino

Gualtiero Lasala

"Con Emiliano Mondonico se ne va anche un pezzo importante della storia del Torino. Un giocatore, allenatore e uomo per bene che nel corso della sua vita ha lasciato un bel ricordo in tutte le piazze che ha calcato. Ripercorriamo i primi passi della sua carriera da allenatore, dalla Cremonese all'Atalanta.

"CREMONESE - Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, nel 1979 gli venne affidata la squadra giovanile della Cremonese. Dopo appena due anni, nella stagione 1981/1982, ad Emiliano Mondonico fu affidato il compito di dirigere la Prima Squadra della Cremonese, nel campionato di Serie B: rimase in carica per ben quattro stagioni consecutive, durante le quali cominciò anche a togliersi delle soddisfazioni personali. Nell'annata 1983-1984 il tecnico riuscì ad ottenere una storica promozione della propria squadra in Serie A: fu un evento storico perché il ritorno nella massima serie della Cremonese mancava - allora - da 54 anni. L'anno successivo, però, la squadra di Cremona tornò ancora una volta in Serie B e, dopo l'ultima stagione, Emiliano Mondonico abbandonò il timone della Cremonese, per cercare una nuova squadra. Nella stagione 1986-1987, infatti, il tecnico venne ingaggiato dal Como, società di Serie A, con la quale riuscì ad ottenere un buon nono posto in campionato: ma l'esperienza del tecnico con il Como finì dopo quella stagione.

"ATALANTA - Dopo il Como, cominciò una parentesi molto importante per la carriera da allenatore di Emiliano Mondonico. Nell'annata 1987-1988 prese le redini dell'Atalanta, società con la quale ebbe egregi risultati, che lo lanciarono definitivamente nel mondo degli allenatori. Nella prima stagione ottenne subito la promozione in Serie A, e nella seconda con gli orobici ebbe un'esaltante cavalcata nella Coppe delle Coppe, percorso terminato in semifinale contro il Mechelen, squadra che poi sconfisse l'Ajax in finale e si aggiudicò il trofeo. Mondonico, prima di diventare l'allenatore di quel Torino, rimase ancora una stagione all'Atalanta. Con la Dea ottenne prima un sesto posto, poi un settimo posto, che garantirono l'accesso alla squadra nerazzurra alla Coppa Uefa. Il bilancio di Mondonico all'Atalanta - in tre stagioni - fu ottimo: ben 50 vittorie complessive all'attivo, 50 pareggi e 37 sconfitte.

"TORINO - Dopo il buon lavoro fatto con la squadra bergamasca, venne ingaggiato dal Torino. Con la squadra granata raggiunse i risultati migliori della sua carriera da allenatore, vincendo una Coppa Italia che - peraltro - resta ancora oggi l'ultimo trofeo vinto dalla squadra granata. L'avventura con il Toro comincia nel 1990-1991, una stagione molto positiva: Mondonico ottenne subito un ottimo quinto posto, grazie al quale il Torino riuscì a strappare il pass per la Coppa Uefa, ma non solo: Mondonico si aggiudicò anche la Mitropa Cup con una finale vinta contro il Pisa in maniera rocambolesca. Il Pisa passò in vantaggio all'85º minuto grazie ad un gol di Polidori, ma i granata riuscirono a pareggiare grazie ad un rigore di Martin Vazquez al 92º. Nei tempi supplementari, arrivò il gol di Carillo, al 119º, che regalò la vittoria al Torino.

"Nella stagione successiva (1991-1992) ci fu la cavalcata europea più emozionante per la piazza granata, che portò il Toro in finale. Prima di quel funesto doppio scontro, i granata riuscirono a sconfiggere in semifinale il Real Madrid, pareggiando 1-1 al Bernabeu e vincendo 2-0 allo stadio Delle Alpi, riuscendo in quella che rimane e rimarrà un'impresa sportiva, targata Emiliano Mondonico.

 (foto delinquentinelpallone.it)

"Dopo la semifinale, il Torino sfidò l'Ajax nel doppio confronto: all'andata finì 2-2 allo stadio Delle Alpi, e il ritorno fu memorabile, ma non per il risultato. Dopo aver preso due pali, il Toro - a tre minuti dalla fine - centrò la traversa con Sordo: una maledizione che continuò, con quel rigore non concesso ai granata a poco dal termine, che spinse Mondonico ad alzare la sedia al cielo, immagine che divenne - e rimarrà per sempre - un'icona del mondo granata. Per questo motivo venne anche squalificato per una gara europea che, però, non scontò mai. Al termine di quella stagione il suo Torino si qualificò addirittura in terza posizione, per completare un'annata comunque storica. L'anno successivo, nella stagione 1992-1993, il Toro arrivò nono in classifica, uscì al secondo turno in Coppa Uefa ma vinse un trofeo: nel doppio confronto con la Roma in finale (dopo aver battuto la Juventus in semifinale) si aggiudicò il match di andata al Delle Alpi per 3-0, ipotecando la vittoria della Coppa Italia, ma il ritorno fu una bolgia. Il Torino subì 3 rigori contro, perse 5-2 ma grazie al peso dei gol fuori casa riuscì ad uscire vincitore contro la Roma.

"L'ultima stagione di Mondonico con il Torino fu quella del 1993-1994, nella quale il Toro non vinse nessun trofeo ma fu comunque un'annata molto esaltante. I granata terminarono il campionato in ottava posizione, si fermarono ai quarti di finale nella Coppa delle Coppe (perdendo 1-0 contro l'Arsenal a Wembley) e vennero sconfitti in semifinale in Coppa Italia contro l'Ancona.